"Abusivismo: in crescita i cassintegrati che fanno i parrucchieri a domicilio"

Il fenomeno affrontato in un seminario dedicato al settore in Casentino. C'è anche il problema della concorrenza sleale ed i professionisti mettono in guardia

a cura della Redazione
20/10/2012
Attualità
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La crisi coinvolge tutti i settori. C'è chi si rimbocca le maniche cercando un nuovo lavoro, anche diverso da quello fatto per una vita e c'è chi invece si arrangia, con qualsiasi mezzo ed in qualsiasi modo. Almeno questo è quanto emerso dall’incontro “Il parrucchiere oggi – Riflessioni tra colleghi”, organizzato da Claudio Barolo nella sede dell’Unione dei Comuni Montani a Poppi, lo scorso 15 ottobre. Hanno partecipato non solo parruchhieri casentinesi, ma anche le autorità locali, rappresentati di ingrossi di prodotti, esponenti delle associazioni di categoria.Perchè le difficoltà di un settore lo interessano tutto.
E proprio da quella giornata è venuto fuori che, anche nella vallata, il fenomeno dell'abusivismo è presente. Insomma ci sono parrucchieri, anche improvvisati, che lavorano a domicilio, quindi a casa del cliente o a casa propria senza avere una regolare licenza e men che meno un negozio. Sempre dal seminario è emerso che sono soprattutto i cassintegrati a reinventarsi parrucchieri. Hanno molto tempo a disposizione e diciamo "si arrangiano".
I professionisti della zona quindi hanno pensato di correre ai ripari studiando due possibili soluzioni. Ed hanno proposto di impiegare la forza lavoro dei cassintegrati in opere socialmente utili nei comuni. “Così facendo lo Stato eviterà di contribuire alla diffusione del lavoro nero” auspicano. Altra iniziativa per combattere l’abusivismo, pensata dai parrucchieri casentinesi, è di istituire un numero verde ed un indirizzo e-mail da contattare per denunciare, in forma anonima, i casi “sospetti”. Un’idea che in Umbria, dove la Cna ha già messo in pratica questa soluzione, ha avuto un notevole successo. Senza poi contare che ritengono necessaria una sensibilizzazione degli stessi parruchhieri a denunciare casi di abusivismo per tutelare il proprio lavoro.
Sempre dall’incontro è emerso poi un altro fenomeno che infligge duri colpi al settore. E cioè quello della concorrenza sleale. La crisi, forte come non mai anche in Casentino, negli ultimi tempi ha scatenato una vera e propria guerra dei prezzi tanto che qualcuno fa pieghe, colori e tagli a prezzi stracciati. “Sono soprattutto stranieri – precisano i parrucchieri casentinesi,  che mettono in guardia – il ribasso, però, è in genere legato ad una pessima qualità dei prodotti usati, che talvolta sono addirittura scaduti”.
Molti altri i temi trattati nell’incontro. Dalle potenzialità dell’informatica ai rapporti con la clientela e le aziende produttrici.

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