Consiglio comunale, le interrogazioni
	Dopo un minuto di raccoglimento proposto dal presidente Luciano Ralli per le vittime che si susseguono al largo di Lampedusa, le prime interrogazioni sono state presentate dal consigliere comunale Roberto Bardelli: “dov'era il vecchio Centro Affari adesso sorge un'area in totale degrado, vi doveva nascere una clinica privata ma ancora nulla”. Il vice sindaco Stefano Gasperini ha replicato che “l'attenzione dell'amministrazione non è venuta meno ma l'area è privata, esiste un permesso a costruire ma evidentemente sono mutate le condizioni rispetto a quando è stato rilasciato”.
	Ancora Bardelli: “l'estenuante braccio di ferro tra politica e categorie economiche su Arezzo Fiere e Congressi ha visto sconfitte alla fine queste ultime a vantaggio della burocrazia politicante. Gli stessi imprenditori sono stati sviliti e allontanati. Mi ha stupito la nomina di tale Pallini, settantenne, gestore di asl toscane. Come faccia a intendersi di fiere e congressi lo sa solo chi l'ha nominato. Poi, dal cilindro è uscito il nome di Michele Colangelo: non era lo sdegnato ex assessore che aveva sbattuto la porta? Oggi rientra in gioco per una nomina diretta del sindaco. Insomma l'ennesimo esempio interno al centrosinistra di malapolitica e gestione clientelare della cosa pubblica. Perché è ritornato in auge questo ex assessore? Il sindaco pensa che in sei mesi sia possibile realizzare il progetto di scorporo in due società? E potrà essere coperto il buco spaventoso di bilancio esistente?”.
Gianni Cantaloni ancora sulla struttura e la vicenda che l'ha coinvolta recentemente: “abbiamo dunque un nuovo CdA di Arezzo Fiere e Congressi, composto da sei membri perché pare le banche non abbiano nominato ancora il loro rappresentante. Il Consiglio Comunale mai ha potuto affrontare e conoscere i dettagli della vicenda e lo stato reale in cui versa la struttura che pare abbia 6 milioni di euro di debiti. Ma la cosa che più ci preoccupa è il braccio di ferro creatosi che ha portato alla nomina di Mauro Pallini, il cui ultimo incarico è stato in una società operante nella costa tirrenica. Che percorso è stato seguito per scegliere un candidato ancora una volta non aretino? Quali caratteristiche personali e manageriali possiede? Come fa a conoscere le esigenze del nostro territorio e del tessuto produttivo?”.
	Il Sindaco Fanfani ha ritenuto intanto “inaccettabili i termini usati da Bardelli ma, al di là di questo, la vicenda è presto detta. Nelle ultime fasi gestionali si sono accumulati debiti consistenti di circa 6 milioni di euro. Le fiere comportano esborsi, l'unica in grado di produrre utili è quella dell'oro. Bene, noi non facciamo battaglie con le categorie economiche, anzi Arezzo Fiere e Congressi è stato gestito da sempre dalle categorie economiche attraverso la Camera di Commercio. Storicamente è un dato appurato e ne prendiamo atto.
	Come Comune e Provincia abbiamo però chiesto di affrontare il problema separando la gestione corrente dal settore immobiliare. Quest'ultimo versa ancora in una situazione debitoria che riteniamo risolvibile. I problemi relativi alla gestione sono invece più gravi. Il Comune non ha risorse economiche da investire, offre il terreno che era del Campo Scuola per una futura area parcheggio ma non si tratta di liquidità. La Provincia versa nelle condizioni di incertezza che tutti conosciamo. La Camera di Commercio può investire o sull'immobiliare o sulla gestione e non ha margini per entrambi i settori. Quindi, l'intervento della Regione Toscana era fondamentale per arrivare a un riequilibrio. Abbiamo perciò riflettuto a lungo e alla fine la divisione in due società sembra elemento acquisito. Quanto alla parte gestionale, non ho nulla in contrario che vada alle categorie. Ma c'è da superare questo momento di passaggio delicato, dove va capito chi mette i soldi per concorrere al risanamento della struttura. Ecco come nasce l'intervento regionale, ecco come nasce Pallini, finché c'è un uomo della Regione Toscana l'impegno di questo ente è garantito e ora è fondamentale ci sia”.
Ancora Gianni Cantaloni ha chiesto perché “nel Parco Pertini ci siano cartelli che vietano l'accesso agli animali ma molte persone li introducano ugualmente, credendo di essere nel giusto sulla base di leggi statali. L'incertezza però crea disagio e se emergesse che in effetti gli animali possono entrare, si tolgano i cartelli”.
Gianni Mori: “il Corriere della Maremma del primo ottobre ha pubblicato un articolo dove si paventa il passaggio coattivo di lavoratori, dunque il loro trasferimento, da Sei Toscana a un'altra società maremmana. È al corrente la Giunta di patti parasociali che consentano una tale gestione del personale? Non credete che, se la notizia è reale, sia opportuno intervenire per scongiurare conseguenze negative sia giuridiche che personali?”.
	Roberto Barone: “abbiamo il porta a porta lungo la direttrice Olmo-Vitiano, con risultati positivi sulla raccolta differenziata. Credo sia necessario estenderlo senza attese al territorio comunale: il Comune ha predisposto un piano per farlo? E con quali tempi? Quando il nuovo gestore del ciclo dei rifiuti, la società Sei Toscana, subentrerà ad Aisa, proseguirà questa esperienza?”
	L'assessore Franco Dringoli: “abbiamo già pensato alla zona di Arezzo nord, quella al confine con i Comuni di Capolona e Castiglion Fibocchi, e di riorganizzare il porta a porta in centro storico. Sono due progetti già decisi in Giunta prima del conferimento del ramo d'azienda a Sei Toscana. Il primo di ottobre questo conferimento è avvenuto, il primo gennaio 2014 sarà dunque operativa la nuova società con cui stiamo ridefinendo tutte le questioni. Ovviamente serve un naturale assestamento, anche nei tempi. Confidiamo però che il prossimo anno entri in funzione il nuovo porta a porta in centro storico e nella zona di Arezzo nord mentre per quanto riguarda il resto del territorio comunale c'è un progetto per il primo anno di gestione dove è scritto che dovrà essere garantita la continuità di tutti i servizi già esistenti nel territorio e svolti da Aisa”.
	Tre le interrogazioni di Luigi Scatizzi: “il 21 ottobre si terrà un incontro a Frassineto sul nuovo centro sportivo-aggregativo. Nel 2011 c'è stato un impegno dell'amministrazione a realizzare l'opera. Ma nulla è partito”.
	L'assessore Franco Dringoli: “è un intervento da 400.000 euro, da quando è stato inserito nel piano delle opere pubbliche è subentrata la difficoltà a contrarre mutui, ci sono poi altre priorità, ad esempio le opere di manutenzione. Comunque la scorsa settimana l'area è stata ripulita per garantire la sua fruibilità, siamo pronti a ragionare con gli abitanti per dare loro certezze. L'impegno resta, come resta il problema della copertura finanziaria”.
	La seconda: “l'anno sta concludendosi e chiedo se è possibile utilizzare i fondi della Azienda Farmaceutica per corsi di educazione sanitaria. Non è opportuno programmare corsi non solo di questo tipo ma anche di educazione alimentare e sull'uso di defibrillatori?”.
	L'assessore Marcello Caremani: “le aziende farmaceutiche municipalizzate collaborano da 30 anni a corsi di educazione sanitaria. Il primo programma fu sulla prevenzione dal virus Hiv. Il Comune è partner importante del Progetto Cuore della Fondazione Cesalpino e si è preso l'onere di contattare tre strutture che riteniamo debbano avere il defibrillatore: Ipercoop, Magnifico e Farmacia Comunale 1. Mi è stato garantito da tutte che tale strumento verrà  acquistato. I corsi sulla alimentazione: questo è un fronte da aprire, indubbiamente, l'Italia sta avvicinandosi a percentuali di obesità preoccupanti”.
	Terza interrogazione: “a chi possono rivolgersi le società sportive per i defibrillatori e chi si deve preoccupare della formazione di chi ne dovrà fare uso?”.
	Roberto Bardelli: “da più di 10 giorni è partita la ristrutturazione del servizio di guardia medica notturna. Solo 3 sono adesso i medici per 12 ore notturne e oltre 200 pazienti, di cui alcuni dovrebbero essere osservati sempre. Ovviamente i medici e gli infermieri si sono opposti restando tuttavia inascoltati. I protocolli e gli studi parlano di tetto massimo di 25 pazienti per medico. Se si verificano due emergenze in contemporanea? E magari a piani distanti?”.
	L'assessore Marcello Caremani: “ce ne sono 6 in realtà di guardie mediche notturne, dove in effetti potrebbe verificarsi un'emergenza difficile è il reparto di terapia intensiva, costantemente monitorizzato e con personale infermieristico fisso. Ogni reparto ha poi il suo medico reperibile. Quindi in sostanza, abbiamo avuto la riduzione di una guardia medica ma un rafforzamento delle reperibilità specialistiche. Chiaramente quando c'è una ristrutturazione la qualità delle risposte va mantenuta. Noi vigileremo affinché questo avvenga e chiederemo una verifica di ciò che succede alla direzione della Asl”.
	Due le interrogazioni di Roberto Ruzzi: “presso Via Isonzo, i treni sono con i motori accesi fin dalle prime ore della mattina. I cittadini si lamentano ovviamente della situazione”.
	Inoltre, “tra Via Monte Grappa e Via Piave, si è verificata una rissa tra persone di colore. Gli abitanti lamentano da tempo il protrarsi di fenomeni di questo tipo”.
Anche Gianni Cantaloni ha presentato un'ulteriore interrogazione sul tema sicurezza dopo i fatti di Via Eritrea: “abbiamo scoperto l'esistenza di un protocollo di intesa tra Ministero dell'Interno, Anci e le categorie delle società di vigilanza privata. Si chiama 'Mille occhi sulla città'. Ho avuto colloqui informali con l'assessore di Città di Castello che ha adottato con altri Comuni umbri il protocollo. L'esperienza si sta rivelando positiva in questi primi sei mesi. È a conoscenza il sindaco di questo protocollo? Trasformeremo questa nostra interrogazione in atto di indirizzo continuando a cercare informazioni in materia e ci recheremo anche dal prefetto per fare presente l'esistenza di uno strumento del genere”.
L'assessore Stefania Magi ha risposto a un'interrogazione presentata nel Consiglio Comunale precedente da Daniele Farsetti sul campo di transito nomadi: “gli ingressi dal 2008 al 2013 sono stati 2.146. Abbiamo approfondito con altre realtà alcuni aspetti in un'ottica regionale: Arezzo non ha un campo nomadi permanente, come Lucca, Livorno, Pistoia e Firenze. Ci è stato ovviamente fatto presente che, in un quadro toscano, è bene esista un'area di transito. Dal punto di vista del nostro territorio invece, essa costituisce una valvola di sfogo che previene accampamenti abusivi. Quando la PM trova persone che si accampano nel territorio comunale le invita ad andare al campo di transito dove possono rimanere dai 7 ai 10 giorni”.
	
	Trasporto pubblico locale
	Approvata definitivamente dal Consiglio Comunale con 17 favorevoli, 6 contrari e 5 astenuti la proposta dell’assessore Franco Dringoli tesa a perfezionare l’intesa tra Regione Toscana, Provincia e Comune di Arezzo sul trasporto pubblico locale. Nella scorsa seduta si era “consumato” il dibattito.
	Sono il primo e il terzo punto del documento di intesa quelli più qualificanti: la rete di TPL per Arezzo sarà di 2.000.000 di chilometri. Il Comune di Arezzo s'impegna fin dal momento dell’affidamento del trasporto locale a seguito della gara regionale a finanziare il servizio urbano con una quota pari a 1.030.000 euro: 600.000 euro per i servizi aggiuntivi e 430.000 euro di Iva sul totale dei servizi. L'impegno della Regione è di finanziare con risorse proprie i servizi minimi per 3.700.000 euro.
	Regione e Comune si impegnano ad adottare gli assetti tariffari, sia quello transitorio che quello definitivo. Il periodo di validità del contratto di servizio che la regione stipulerà con il soggetto aggiudicatario della gara di affidamento del lotto unico dei servizi di trasporto pubblico avrà la durata di nove anni.
Durante il dibattito consiliare del 25 settembre erano emerse le posizioni di Daniele Farsetti che aveva chiesto quale fosse “l'ammontare della cifra che Arezzo dovrà pagare in più”. E se ci fosse “la consapevolezza che per nove anni non sarà poi possibile modificare la situazione del TPL”. Di Lucio Bianchi: “le conseguenze saranno un incremento dell'uso dei mezzi privati e dei parcheggi. La Regione non riesce a garantire un servizio minimamente decente ai pendolari del trasporto ferroviario: figuriamoci cosa potrà garantire con il TPL. Di Roberto Barone: “si doveva puntare sul mezzo pubblico rispetto a quello privato. E questo per ragioni ambientali e di salute delle persone. Le frazioni saranno ulteriormente penalizzate. Sta venendo meno la funzione del servizio pubblico che non necessariamente deve avere un ritorno di utile economico”.
Money transfer: anche nei phone center ma dalle 7 alle 23
	È stata approvata con alcune modifiche la proposta di Roberto Barone di deliberazione consiliare avente per oggetto il regolamento di polizia urbana e consentire il deposito e la prestazione dei servizi finanziari, il cosiddetto money transfer, nei phone center, eliminando l’incompatibilità esistente.
	Al termine della discussione nel Consiglio Comunale del 25 settembre, il consigliere Idv aveva accettato la proposta del Sindaco Giuseppe Fanfani di sospendere la pratica in attesa di approfondimenti e verifiche con Banca d'Italia e Guardia di Finanza sollecitati in aula dall'assessore Stefania Magi.
	Quest'ultima ha precisato che sono da tutelare: libera concorrenza, decoro e sicurezza. “Combinando queste tre esigenze, è nata la proposta di normare separatamente phone center e money transfer: così, fermo restando il disposto dell'articolo 44 che non viene emendato, la disciplina dei money transfer ricadrà nell'articolo 44 bis dove è previsto che un phone center possa adesso ospitarlo ma l'orario di trasferimento del denaro dovrà essere quello del phone center stesso e non più 24 ore su 24. Si evitano così trasferimenti di denaro in orario notturno che erano quelli che un po' sfuggivano all'azione della Guardia di Finanza”.
	“Ci sono passaggi strani, inutile negarlo – ha sottolineato il consigliere comunale Francesco Francini – in queste attività monetarie e noto eccessiva solerzia nel risolvere la questione in un ambito dove si eliminano difficoltà burocratiche che invece restano per un bar o un ristorante. Affrontiamo allora tutto il quadro delle attività commerciali. Accetto il principio di base di non mettere i bastoni fra le ruote ai vari esercizi, ma limitarsi ad alcuni mi sa di politicamente corretto e perfino discriminatorio”.
	Roberto Ruzzi: “sapete l'impegno che ho profuso su questo regolamento, feci 17 emendamenti di cui solo 2 passarono. Queste attività soffrono? Sotto casa, un ristorante ha cambiato gestione quattro volte ed è sempre gestito da stranieri. Non cambia però l'abitudine dell'accumulo di persone davanti all'ingresso che crea una sorta di limite fisico e materiale per i passanti che non entrano negli esercizi contermini”.
	Marco Tulli: “dopo 90 anni si cambiò il regolamento per due motivi: fare gli sceriffi con le prostitute e non fare proliferare i phone center. Sono sparite le prostitute per caso? Per i phone center, che paiono l'unico nucleo malavitoso del territorio, ci interessavano perfino i bagni. Per fortuna eliminammo le norme più assurde ma tenemmo il divieto del passaggio di denaro. I dati dimostrano che non è lì che si annida la criminalità, è una vostra idea. Ora pare, per fortuna, si decide di invertire la rotta securitaria per andare verso l'integrazione vera”.
	A Roberto Barone è toccato il compito di puntualizzare i contenuti della modifica: “dobbiamo partire dal fatto che nel 2012 avevamo introdotto un divieto che nella legge non esiste dettato dalla preoccupazione che i money transfer contribuivano al riciclaggio di denaro sporco. Non è che oggi siamo diventati improvvisamente solerti, ma ripristiniamo una situazione normale. Questo articolo 44 bis va a ricordare intanto una serie di adempimenti previsti per legge per chi vuole fare attività di money transfer, quindi altro che disattenzione. Abbiamo inoltre posto il limite di orario dalle 7 alle 23, in più, come ulteriore segnale”.
	“Le regole valgono per tutti – così Alessandro Arcangioli – questo il principio che ci guidò nel lavoro di stesura del regolamento. Per i money transfer la preoccupazione era aiutare a svolgere i controlli da parte di chi ha questa funzione. Nel frattempo un parere dell'Authority per la concorrenza ci ha spinto a rimettere mano alla norma ma non è che la preoccupazione del controllo sia venuta meno. Aiutiamo inoltre chi vuole svolgere un'attività economica in maniera lecita”.
	Anche l'intervento di Gianni Mori ha sottolineato come questa “sia una pratica positiva, come positivo è fare informazione nei confronti di questi esercizi delle norme che disciplinano la loro attività” mentre in sede di dichiarazione di voto ha aggiunto come la soluzione adottata sia “laica, intelligente e di buon senso”.
	Simonetta Ghezzi ha voluto ribadire la sua estraneità al “razzismo o a forme di opposizione contro attività svolte nel nostro territorio da stranieri”.
	Ancora Roberto Ruzzi: “chiamo la polizia municipale per chiunque sia a violare le norme. Ritengo che questa sia un'attività pericolosa. A Saione ce ne sono 5 o 6 ed è un via vai pazzesco. Io voterò contro”.
	Francesco Francini: “un balletto dell'ipocrisia è andato in scena stamani, l'unico sincero è stato Tulli: ovvero non dite che volete modificare un regolamento perché improvvisamente lo giudicate 'razzista', rimangiandovi la parola di un anno fa. La questione non è l'Authority! O i corsi di formazione! Ma se uno non conosce le leggi e le viola va sanzionato. Come succede in teoria a me o a un cittadino normale che ne paga le conseguenze senza poter invocare nessun corso. Ipocrisia, trattamenti preferenziali per certe categorie che suscitano quel razzismo che dite di volere evitare. Ovvio che i money transfer possono essere gestiti da chiunque ma se trasferiscono denaro cosa volete che li apra un italiano! Se entro in un ufficio pubblico, come  mi è successo, e trovo una persona con il burqa mi chiedo quale possa essere il grado di tolleranza di questa situazione per i cittadini che non possono entrare nello stesso ufficio con un passamontagna. Andrebbero giustamente arrestati. Invece chi nasconde la sua identità con  l'indumento citato non è perseguibile, mi è stato detto dalle forze dell'ordine che avevo sollecitato. Strizzate l'occhio alla sinistra, sperate di recuperare chissà quali voti, noi non ci stiamo e voteremo in senso contrario”.
	La puntualizzazione dell'assessore Barbara Bennati è stata che “disciplinare le attività in articoli separati vuol dire che due saranno le autorizzazioni, quella per i phone center separata da quella per i money transfer. Andiamo così incontro a esigenze di legalità”.
	Matteo Bracciali: “avevo chiesto alla Giunta una riflessione sul tema nel mio intervento nell'ultimo Consiglio Comunale. La riflessione c'è stata, con grande disponibilità. Se poi vogliamo dire che le pratiche che sono già passate in assemblea magari un anno prima non possono essere cambiate mi sembra un atteggiamento miope. Il Pd e l'amministrazione nel complesso non si sono chiusi a riccio ma si sono anzi dimostrati aperti e responsabili”.
	Per Lucio Bianchi “la soluzione trovata è attinente al periodo storico che viviamo. Assistere chi ha più difficoltà nel processo di comprensione della legge è inoltre molto positivo”.
	Luigi Scatizzi ha distinto aspetti regolamentari e politici: “questa modifica regolamentare è da accogliere tuttavia è chiaro che l'aspetto politico-culturale è più ampio”.
	Così il voto: 23 favorevoli, 5 contrari e un astenuto.
Commenti
Francesco Francini (Pdl) “La scelta che Sinistra, Pd e Popolari hanno condiviso stamani è pericolosa. Aver eliminato, dal regolamento di Polizia Municipale, il divieto di “abbinare” due attività chiaramente diverse quali money transfer e phone center, apre una porta pericolosa. Sui money transfer talvolta gravano ombre che continuano a non essere dissipate e il loro abbinamento, adesso possibile, ai phone center renderà certamente più difficile il loro controllo da parte delle autorità. La sinistra, sostenuta dal PD e dai popolari, ha riaffermato in Consiglio una visione buonista ed ipocrita dei rapporto con gli immigrati. Una visione che finirà per produrre l’acuirsi di quei conflitti che si manifestano in città e di favorire atteggiamenti di natura razzista. Tanto più che si è di fatto concretizzata una “sburocratizzazione” che non viene assolutamente applicata a tutte le altre attività commerciali e imprenditoriali. Il gruppo consiliare PdL ritiene quindi il voto di questa mattina pericoloso sia ai fini della sicurezza della città che a quelli dell’integrazione degli immigrati”.V
Stefania Magi (Assessore) Noto che l'approvazione della pratica sul money transfer, adesso ammesso nei phone center a determinate condizioni tese sempre a garantire ogni aspetto della legalità, è avvenuta con la stessa maggioranza che nella commissione competente del Senato si è pronunciata a favore dell'abolizione del reato di clandestinità: Pd-Scelta Civica-Sel e sinistra, Movimento 5 Stelle. Così come noto analogia fra i gruppi senatoriali e consiliari che si sono espressi negativamente in entrambi i casi.