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Conferenza stampa congiunta, questa mattina, indetta dal Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, a cui si sono aggiunti il Presidente della Provincia Vasai, i parlamentari Donati e Mattesini, e i consiglieri regionali Brogi e De Robertis. Dopo la denuncia dello stato in cui versa attualmente il carcere di San Benedetto, fatta nei giorni scorsi dal garante dei detenuti, le istituzioni si sono mobilitate per trovare una soluzione al più presto, e permettere al cantiere della Casa Circondariale di via Garibaldi, di giungere al termine. I lavori sono fermi da oltre due anni, e i fondi stanziati, pur non sufficienti a completare l'opera, sono fermi e inutilizzati. Il coro è unanime, bisogna spendere subito i soldi fermi, e trovare al più presto le risorse necessarie al completamento dei lavori.
Il problema principale delle carceri italiane è il sovraffollamento, come ha sottolineato il consigliere regionale Enzo Brogi: "A fronte di 35.000 posti disponibili, in Italia le carceri contengono oltre 66.000 detenuti, la maggior parte in attesa di giudizio. Ma non è solo quello il problema. L'attuale legge Giovanardi-Fini costringe alla reclusione anche persone, come i tossicodipendenti, che più che di un carcere necessitano di un centro di recupero e disintossicazione". Della stessa opinione è il sindaco Fanfani, che sottolinea proprio come la normativa tenda a reiterare il problema sovraffollamento, obbligando i magistrati a incarcerare soggetti non pericolosi e colpevoli di reati non gravi.
E' di questa mattina, tra l'altro, la notizia del quarantatreesimo suicidio di un detenuto. E' avvenuto nel carcere piemontese delle Vallette. Il suicidio va sicuramente ascritto al problema del sovraffollamento e delle cattive condizioni di vita dei detenuti. A farlo presumere è il breve periodo detentivo a cui doveva sottoporsi il 25 algerino, che questa notte ha preferito impiccarsi in cella, piuttosto che attendere il giugno prossimo, data in cui sarebbe stato scarcerato. Era colpevole di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, quindi non si trattava di un criminale realmente pericoloso. Sempre stanotte e sempre alle Vallette, un altro detenuto ha tentato di togliersi la vita, ferendosi all'addome con una lametta, ma è stato salvato.
"Per fortuna il carcere di Arezzo ha una popolazione molto ridotta, e le sue condizioni sono molto migliori di quelle della maggior parte delle carceri italiane" - ha detto Marco Donati partendo proprio dall'episodio di Torino - "la popolazione carceraria italiana è numerosa e le strutture inadeguate, occorre intervenire da un punto di vista legislativo per modificare i termini e le ragioni della detenzione. Troppe persone in attesa di giudizio affollano le strutture penitenziarie del nostro paese"