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Matteo Renzi ad Arezzo "Ho la nonna aretina, la rottamazione non è contro gli anziani ma contro chi è in Parlamento da vent'anni". FOTO

Il candidato alle primarie del centrosinistra è arrivato alle 18.30 all'auditorium di Arezzo Fiere e Congressi. Pubblico da stadio e raffica di applausi

a cura della Redazione
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Un pubblico da grande evento quello di oggi nell'Auditorium di Arezzo Fiere e Congressi per la tappa aretina del tour di Matteo Renzi. Nonostante la pioggia, strade intasate e parcheggio strapieno fuori dai padiglioni. Ci sono giovani ma anche tanti adulti, di certo più grandi del sindaco di Firenze. Manifesti che annunciano l'evento sulle vetrate e tanti ragazzi con la maglietta "Adesso!" nell'organizzazione. E non sono mancati neppure i volti noti, dal sindaco Fanfani, che non è schierato, al segretario del Pd Meacci, bersaniano puro, l'assessore De Robertis, l'assessore provinciale Ruscelli. E poi ancora renziani convinti: il consigliere regionale Brogi, il presidente di Estra Banchetti, l'assessore provinciale Cutini.  E questi sono solo alcuni di quelli che, seduti o tra la folla, hanno ascoltato l'intervento di Renzi. Sicuramente oltre mille persone, se non si più. C'era anche la nonna del candidato. Maria Bovoli, 92 anni, in prima fila e la prima ad applaudire.

Foto di rito, flash e riprese, un grande applauso all'ingresso, poi Renzi, accompagnato sul palco da Marco Donati e Matteo Bracciali, ha preso la parola.

"Siete qui a parlare della cosa pubblica. Siamo alla 65esima tappa del tour in un mese. Proprio un mese fa partivamo da Verona. Il sindaco di Firenze ha la nonna aretina - esclama - non c'è niente contro le persone anziane quando si parla di rottamazione. Significa dire a viso aperto che quelli che sono stati in Parlamento per venti anni, che hanno determinato le condizioni della crisi, improvvisamente diventino coloro che ci vogliono portare fuori dal tunnel. Sempre chiusi nelle stanze del potere. Vogliamo l'abolizione di ogni privilegio, del finanziamento pubblico ai partiti perchè dopo i casi della Marherita con Lusi, della Lega con Belsito, del Batman, è dimostrato che tanti partiti hanno questo atteggiamento. La rottamazione permette di cambiare le regole del gioco. Il finanziamento della nostra campagna elettorale è totalmente inesistente, sono arrivati contributi per oltre 70mila euro da persone che sul nostro sito danno massimo dieci euro.

La rottamazione è dire che se vogliamo cambiare le regole delle pensioni è comprensibile. Si vive tutti più a lungo, allora è naturale lavorare qualche anno in più, ma è assurdo che la classe dirigente non abbia il coraggio di rinunciare al vitalizio. Serve uscire dalla cultura in cui tutto è triste, tutto è un problema. Abbiamo avuto una classe politica che è andata avanti a lampeggianti e scorte. Dobbiamo avere anche il coraggio di dire che la nuova politica è fatta di persone normali che hanno il coraggio di sorridere di sè stessi e di fare autocritica".

E poi risate vere e proprie con il filmato di Crozza sulla candidatura di Renzi che scorre dietro al sindaco di Firenze. "Si può anche prendersi in giro, si può non essere unti del Signore. Si può scherzare su se stessi. Però abbiamo bisogno di spiegare le idee e servono tre parole: Europa, futuro, merito. L'Italia butta via tanti soldi europei. Non credete a chi dice che non ci sono fondi. Se vinceremo faremo il freedom information act, che permette di sapere tutto con chiarezza delle amministrazioni pubbliche".

E poi un tema caldo per Arezzo, le infrastrutture: "Da trent'anni continuiamo con un sistema che è incoraggiare le grandi opere e non risolvere i problemi quotidiani. Inneggiamo alle grandi opere e le scuole cadono a pezzi"

Ed ancora un filmato. Parte un celebre scatch di Troisi, da "Non ci resta che piangere,  in cui gli viene rammentato "ricordati che devi morire". La politica, fino ad ora, ci ha buttato via il futuro. Oggi tutti hanno un debito pro capite di oltre 32mila euro. Ciascuno nasce con un'ipoteca. L'Italia paga di più per le colpe dei padri che per l'educazione dei figli, che per il welfare, l'assistenza ai nonni".

E non manca neppure la stoccata a Marchionne. "Eppure io sono il sindaco di una piccola città e povera. D'altra parte noi abbiamo fatto il Rinascimento e loro la Duna".

"Fisco, dobbiamo interrompere il comportamento del più noto commercialista italiano Cettolaqualunque" e parte un altro filmato. "Mi hanno accusato di liberalismo, ma venti anni di Berlusconismo ce lo hanno regalato le coalizioni di sinistra che duravano tre giorni. Chiedo il voto ai delusi del Pd, che sono più di quelli che si crede" non si ferma più e poi continua con una questione politica: "Perchè la politica finge di ignorare il patrimonio culturale italiano, che è unico al mondo ed ha un potenziale immenso". Poi mostra un'immagine della Torre d'Arnolfo. "Non è mai stata aperta. E' per tutti noi la torre in cui Savonarola vive le ultime ore. E' un luogo in cui i partigiano salirono a tre a tre per andare  a suonare la campana della Martinella, perchè Firenze si doveva liberare dai nazifasciti. Quella Torre doveva essere aperta alla gente. Ma come fai? Sono luoghi della cultura. Noi l'abbiamo aperta, ed abbiamo già dieci persone in più a lavorare. Oggi ospita i cittadini, i turisti. Questo lavoro sulla cultura presuppone un investimento per il quale si deve sfruttare il patrimonio culturale in modo diverso da prima".

E quando dalla bocca di Renzi esce il nome di D'Alema si alzano voci dalla platea "Mandalo a casa e vieni da noi" in tanti urlano. Poi conclude: "Se perdo, perdo io. Se vinco, vinciamo tutti. Ho visto i palazzetti pieni, non c'è storia. Se perdiamo non fondo un mio partito, si rispetta le regole e si dà una mano a chi ha vinto. Perchè deve tornare la lealtà.  Le primarie troppo spesso sono state la soluzione per una sistemazione personale, chi perde è apposto. Poi scorrono le immagini di Mastella, Prodi, Pecorario Scanio, Di Pietro. Io resto dove sono, perchè voglio rimanere libero nelle mie idee".

E nel caso di una vittoria: "D'Alema è l'unico che ne ha parlato "io temo che a quel punto non c'è più il centro sinistra" - e poi Renzi prega di togliere la faccia di D'Alema e giù applausi che diventano più forti sull'affermazione del rottamatore:" Non finisce il centrosinistra, finisce la tua carriera parlamentare" e qui standing ovation.

E nella chiusura invita tutti a "dire la propria opinione" e che le primarire "devono essere l'occasione perchè la gente si riappassioni alla politica"

Poi sul video appare un intervento di Obama in Arizona dopo che cinque persone sono state uccise. Il presidente americano spiega cosa è per lui la comunità.

"Il nostro compito è cercare di soddisfare le aspettative dei bambini. Una comunità può comportasrsi bene, Arezzo può comportarsi bene, Firenze lo può fare" e si congeda per ripartire con il suo camper.

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