Ecco i vincitori del "Premio Petrarca al cinema sociale" del VI Festival Italiano del Cinema Sociale sono:
MIGLIOR FILM Et in Terra Pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini
MIGLIOR ATTRICE Ludovica Falda (Pulce in Pulce non c'è di Giuseppe Bonito)
MIGLIOR ATTORE Carlo Cecchi (Carlo Grimaldi in Miele di Valeria Golino)
MIGLIOR SCENEGGIATURA La città ideale di Luigi Lo Cascio
MIGLIOR DOCUMENTARIO A mao e a luva di Roberto Orazi
Menzione speciale per Mineo Housing di Cinzia Castania
Vince la Medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica per il concorso "C'è tutto un mondo intorno" il liceo artistico di Marcianise (Caserta) con un cortometraggio sull'importanza di donare il sangue.
La premiazione si svolge alle 21 al Teatro Pietro Aretino con il direttore artistico Alessio Boni e gli ospiti della serata
Il Miglior Film del VI Festival Italiano del Cinema Sociale è "Et in terra pax" di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini. Queste le motivazioni della Giuria Popolare, presieduta da Ilaria Miriam Mennuni - 20 anni, pugliese, studentessa di Lettere presso l'Università di Arezzo - dell'Associazione The Dreamers:
"Per aver raccontato in maniera scorrevole, coinvolgente, sorprendente, semplice ma non banale un tema difficile. Le questioni sociali sono trattate in maniera chiara e forte, la violenza della realtà non risulta mai cruda e scontata, anche grazie al buon uso di metafore della vita reale. La sceneggiatura ha forse qualche sbavatura, ma l'interpretazione dei personaggi funziona bene ed è ben studiata. Graditi i rimandi a un cinema italiano degli anni '60 come quello Pasoliniano, non solo per il tema trattato ma anche per il particolare uso della traccia audio. In linea generale tutti gli elementi del lungometraggio sono ben coesi e bene interagiscono tra loro, frutto di una buona cooperazione tra i registi e l'opera".
La Migliore Interprete Femminile è Ludovica Falda, la giovanissima protagonista di "Pulce non c'è" di Giuseppe Bonito, "Per essere riuscita a illudere, convincere, a trasmettere emozioni, a coinvolgere gli spettatori in una storia molto difficile e forte. L'attrice si pone davanti a una prova molto difficile in maniera interessante, tanto da sembrare davvero affetta da autismo. Anche se giovanissima e alla prima esperienza, si è dimostrata forte e 'adulta'".
Il Miglior Interprete Maschile è Carlo Cecchi, nei panni dell'ingegnere Carlo Grimaldi in "Miele" di Valeria Golino, "Per aver donato colore e sorriso anche se amaro al film. Attraverso la magistrale proprietà di linguaggio e gestualità , Cecchi riesce a passare tra comicità , serietà , ironia e sarcasmo, calandosi in un personaggio/corpo che è contenitore di tormento, sensibilità , paura e coraggio. Un personaggio che dà un taglio così forte al film non poteva trovare interprete migliore".
Il premio alla Migliore Sceneggiatura - anch'esso indicato dalla Giuria Popolare - va a "La città ideale" di Luigi Lo Cascio: "Una storia che spicca per originalità , pacata, di ampio respiro, scorrevole e piacevole, e che ben rappresenta l'evoluzione del protagonista nel corso della vicenda. I dialoghi sono toccanti e veritieri, la riflessione e il senso di mistero che lasciano lo spettatore sospeso risultano parte di una struttura narrativa a cui da tempo nel cinema contemporaneo non si fa più ricorso".
Il Premio al Miglior Documentario - attribuito da una Giuria composta da Loredana Betti (antropologa e psicanalista del Centro Franco Basaglia), Andrea Bocconi (psicoterapeuta e scrittore) e Bruna Cantaluppi (criminologa, esperta in politiche giovanili, legalità e sicurezza urbana) - va a "A mao e a luva. Storia di un trafficante di libri" di Roberto Orazi. Nel sottolineare le difficoltà di scelta tra le tre opere finaliste - "tutte di grande livello, sia per il contenuto che per la qualità filmica" - la Giuria ha inteso premiare il lavoro di Orazi "per aver documentato una vicenda che a partire da un sogno - quello del protagonista - ha permesso a tanti bambini e ragazzi di scoprire il proprio 'diritto alla poesia', una speranza per il futuro, in una situazione sociale e ambientale molto degradata". Menzione speciale per "Mineo Housing" di Cinzia Castania "per aver trattato un tema di 'urgenza sociale', nel nostro paese e non solo, quello dei centri per i rifugiati che provengono dai vari teatri di guerra del mondo, con grande efficacia e sensibilità ".
Tutti i vincitori riceveranno il "Premio Francesco Petrarca al cinema sociale", preziosa opera in bronzo realizzata per il VI Festival Italiano del Cinema Sociale dallo scultore Cesare Del Brenna.
La Medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica - attribuita per volontà del Quirinale all'opera vincitrice del concorso nazionale "C'è tutto un mondo intorno", per cortometraggi a sfondo sociale realizzati nelle scuole superiori di tutta Italia - va a "Donare è un atto d'amore", realizzato dalla 5/AS del Liceo Artistico di Marcianise (Caserta - referente prof. Pasquale Damiano), e che tratta dell'importanza delle donazioni di sangue. Il corto vincitore è stato scelto tra quelli pervenuti dagli allievi della classe 3B a indirizzo audiovisivo e multimediale dell?Istituto d?Arte Piero della Francesca di Arezzo. Consegnerà il premio il Prefetto Vicario di Arezzo, dr. Rosalba Guarino.
Il Premio speciale alla carriera della Presidenza della Camera, conferito quest'anno da Cesvot all'attrice Valentina Cortese, sarà ritirato in sua vece dalla signora Elisabetta Invernici, curatrice di un bellissimo libro d'immagini e di una recente mostra di abiti e accessori dell'Ultima diva allestita a Palazzo Morando a Milano.
Francesco Rosi - Premio speciale alla carriera della Presidenza della Camera - ha fatto pervenire al Festival un suo videomessaggio di saluto e ringraziamento, che sarà proiettato nel corso della serata: "Il premio della Presidenza del Senato - afferma nel video, con grande modestia, il Maestro Rosi - mi riempie di responsabilità , e spero che i miei film corrispondano alle intenzioni e alle finalità del premio". "Ci sono molti giovani - prosegue Francesco Rosi - che oggi hanno voglia di fare un cinema che racconti il mondo nel quale viviamo, come quei registi che hanno tentato di dare un'immagine utile alla progettazione di un mondo migliore".
Il Festival Italiano del Cinema Sociale di Arezzo - giunto alla VI edizione - è organizzato dalla Delegazione di Arezzo di CESVOT-Centro Servizi Volontariato Toscana e promuove pellicole italiane prodotte negli ultimi quattro anni aventi in argomento temi di profondo interesse e valore sociale. Premia - attraverso un'ampia giuria popolare - il miglior film e i migliori protagonisti maschile e femminile. Il premio alla miglior sceneggiatura viene indicato dal direttore artistico del Premio Franco Solinas. Il premio al miglior documentario viene assegnato da una giuria di tre esperti. Grazie ai patrocini delle Presidenze di Camera e Senato, CESVOT assegna anche due speciali premi alla carriera. Nel 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alla Delegazione Cesvot di Arezzo un riconoscimento al valore della manifestazione. Al Festival è abbinato il concorso nazionale "C'è tutto un mondo intorno", per cortometraggi a carattere sociale realizzati dagli studenti delle scuole superiori. Nei mesi precedenti il Festival Cesvot allestisce proiezioni e iniziative all'interno del carcere, delle scuole primarie e secondarie, dell'università , dell'ospedale di Arezzo e in altri luoghi socialmente 'sensibili', per accrescere coinvolgimento e consapevolezza attorno ai temi e alle finalità della manifestazione.