Ad un giorno dal voto per l'elezione dei membri dei consorzi di bonifica la polemica non si placa. Anzi stamani, ad assumere una posizione fortemente critica sul voto sono anche i dipendenti della Provincia che lo fanno attraverso una nota della Rsu. Ecco il testo completo:
Il prossimo 30 novembre in tutta la Regione Toscana si svolgeranno le elezioni di nuovi – RIORDINATI – Consorzi di Bonifica. In totale saranno 6 nuove aree vaste dette “ Consorzi”
corredati da liste, candidati, sedi e seggi per tutto il territorio regionale ad essere impegnati per garantire l’elezione di 6 nuovi presidenti e 6 nuovi consigli dei consorzi di Bonifica.
La Regione Toscana, pur non essendo tenuta a farlo, ha concordato con tutti i soggetti istituzionali una campagna di informazione su radio, tv locali e siti web già partita il 16 novembre, al fine di informare al meglio i cittadini e di garantire una maggiore partecipazione alle prossime elezioni. Costo complessivo oltre 1 milione di euro – non di opere ma costi politici e di rappresentanza che finiranno proprio in quei fossi e canali che dovrebbero curare e manutenzionare i Consorzi.
Rimane difficile partecipare a questa giornata di alta garanzia democrazia, di grande senso civico quando anche la Regione Toscana – forse anche piu’ di altre –, auspica che nessun Consiglio Provinciale o Presidente di Provincia, ma addirittura nessuna istituzione Provincia venga rinnovata e debba essere semplicemente soppressa perche’ inutile e costosa. Rimane difficile consolarsi di fronte a questo strano senso civico, in cui le liste e i candidati sono proprio gli stessi che vogliono chiudere i Consorzi, eliminare le Province e ridurre la burocrazia e i Carrozzoni. Come è impossibile rimanere in silenzio di fronte alla convinzione che è uno spreco far eleggere dai cittadini i rappresentanti delle Province, mentre è alto senso democratico impegnarsi nella nomina di un gruppo ristretto di elettori pari al 2-3% di cittadini per l’elezione dei Consorzi.
Magari con liste di candidati interessati e di parte o che il giorno prima hanno fatto ricorsi legali proprio contro i Consorzi stessi.
Difficile non ricordare a tutti i cittadini che le Province svolgono già questo compito, su fossi maggiori e canali diversi e che sarebbe più semplice far svolgere lo stesso compito anche di questi nuovi Consorzi, da subito e con il personale proprio oltre a quello dei consorzi, da parte delle stesse Province, evitando di spendere il 30% circa del contributo dei cittadini in nuovi apparati, stipendi ai Presidenti, costi dei consigli, sedi etc,. Invece basta impiegare parte del contributo insieme alle risorse della difesa del suolo per garantire una maggiore e piu’ efficace presenza sul territorio e investimenti pubblici. Semplificando la vita dei cittadini perche’ tutti sanno dove sono e chi sono le Province evitando nuovi doppioni.
Il 30 Novembre la Toscana mentre deve procedere a garantire per le proprie antiche radici democratiche questo esercizio di partecipazione, poi rimane indifferente ed inerme di fronte allo svuotamento e prossima soppressione di una vera istituzione prevista nella costituzione.
Noi come dipendenti e lavoratori delle Province non possiamo rimanere indifferenti davanti ad questa Regione così poco sensibile sia per la perdita di professionalità, per l’evidente
peggioramento dei servizi o dell’ aumento dei costi ai cittadini, come il nuovo proliferare di Enti e carrozzoni che anche con le nuove Unioni dei Comuni si stanno creando in sostituzione delle Province".
Ed anche Fratelli d'Italia stamani ha diffuso un comunicato con cui se la prende con il presidente della Provincia Vasai e con il sindaco Fanfani che secondo il partito avrebbero dovuto bloccare prima le elezioni: "Il sindaco Fanfani ha dichiarato che non si recherà alle urne, analoga la dichiarazione del presidente della Provincia Vasai; si tratta delle classiche chiacchiere di chi troppo tardi cerca di recuperare credibilità quando poteva invece agire prima. Dall'alto del vostro ruolo istituzionale, cari Fanfani e Vasai, potevate combattere una giusta battaglia; quella che Fratelli d'Italia porta avanti da settimane anche in Consiglio Regionale e che intende dimostrare come queste elezioni si svolgano nella più totale illegalità in quanto i cittadini ne sono stati informati con un paradossale ritardo rispetto ai termini stabiliti dalla Legge Regionale 79/2012 che ne regola lo svolgimento.""Non si tratta solo di aver disatteso la legge in quanto a comunicazione agli utenti, si tratta ben oltre di essere venuti meno a quello spirito di partecipazione e trasparenza che ha fatto si che ogni consorziato potesse candidarsi con una lista e competere alle elezioni. Non essendo stati informati infatti tutti i cittadini nel tempo utile a poter costituire una lista e raccogliere le firme necessarie, si è platealmente andati contro quello che è il diritto di ogni consorziato all'elettorato passivo, in favore dei soliti noti che, potendo contare su una minima concorrenza e su dati di affluenza tendenzialmente molto bassi, dovranno faticare assai poco per tornare ad occupare il posto di prima", questo il commento di Carlotta Andrea Buracchi, portavoce provinciale di Fratelli d'Italia Arezzo. "Quello che oggi accade è gravissimo in quanto lede i diritti civili e politici dei cittadini, va contro la legge ed è stato per di più fatto passare sotto silenzio da una istituzione come la Regione Toscana fino all'ultimo momento possibile, la stessa istituzione che nel dicembre 2012 ha approvato la Legge Regionale 79 che regola la materia. Una vergogna che Fratelli d'Italia continuerà a combattere, a partire, già da domani, dal ricorso ad organi superiori per stabilire la legittimità delle suddette consultazioni."