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Arezzo: l'ottimizzazione della rete idrica

Le attività volte a ridurre le perdite

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La città di Arezzo rappresenta il progetto pilota di Nuove Acque per l'ottimizzazione della rete idrica. Da alcuni anni, infatti, sono in corso complesse e strutturate operazioni che si svolgono su più fronti, ma tutte destinate a ridurre le perdite.

 

Le azioni

Quattro in concreto i livelli di intervento sui quali si lavora quotidianamente per raggiungere un obiettivo di grande rilevanza ambientale, ovvero la salvaguardia della risorsa idrica:

-          la distrettualizzazione del territorio comunale

-          il telecontrollo con la ricerca perdite

-          la stabilizzazione della pressione in rete

-          il rinnovo graduale della rete

 

Il territorio comunale aretino è attualmente suddiviso in 12 macro distretti idraulici: in concreto si tratta di aree territoriali omogenee che permettono un maggiore e più puntuale controllo della rete che le serve. Ogni distretto viene costantemente monitorato con il telecontrollo e i dati di portata registrati vengono inviati al Sistema di Telecontrollo Centralizzato.

In questa fase, è possibile analizzare nell'immediato l'evoluzione dei consumi e delle pressioni in rete e quindi individuare con rapidità e precisione le eventuali variazioni di portata che potrebbero corrispondere o a delle perdite in rete o a consumi anomali da parte degli utenti.

Una volta individuate le criticità, le stesse vengono subito verificate e gestite con la cosiddetta campagna di ricerca perdite.

A questo controllo remoto, va aggiunta anche l'azione di stabilizzazione della pressione in rete, che consente di ridurre le perdite e conseguentemente di recuperare notevoli quantitativi di risorsa, senza inficiare la qualità del servizio.

E' poi evidente che laddove si evidenzino particolari criticità, si procede con la sostituzione della rete idrica, definendo le priorità di concerto con l'Amministrazione comunale nel merito del tavolo di lavoro in essere dedicato anche a questo tema.

 

Il completamento di questo complesso sistema di gestione verrà attuato con l'implementazione della telelettura: si tratta di un ulteriore step per monitorare nel dettaglio i consumi. Ogni utenza verrà controllata con un particolare contatore collegato via radio ad una postazione di Nuove Acque. Sarà così possibile avere un bilancio giornaliero del rendimento del singolo distretto, verificando la quantità di risorsa in entrata e i consumi delle utenze presenti. La telelettura verrà applicata sperimentalmente al distretto della Marchionna entro il 2014 e riguarderà circa 800 utenze.

 

I risultati

L'insieme di tali azioni ha portato risultati evidenti: si è infatti passati dal un livello di perdita in rete del 50% nei primi anni di gestione di Nuove Acque al 32% del 2012, un dato che premia il lavoro effettuato, ma che ancora mostra la necessità di proseguire su questa strada.

 

Ma non è solo questo il dato da analizzare. In assoluto, nel periodo 2009-2012, sono stati recuperati circa 2 milioni di metri cubi di acqua, e nel 2013 ci si appresta a raggiungere 1 milione di metri cubi, il corrispondente del consumo annuale di circa 6.000 famiglie.

 

E ancora, per rendere l'idea della quantità di risorsa recuperata da Nuove Acque, è significativo il dato sulla minore quantità di acqua prelevata dall'invaso di Montedoglio: si tratta di quantitativi di acqua che quindi non sono stati prelevati dall'ambiente preservandolo.

Si è passati dai 12 milioni di metri cubi della fine degli anni '90, agli attuali 7 milioni prelevati per servire inoltre un numero di cittadini sempre maggiore rispetto al passato.

E' poi significativo il dato che mostra l'evoluzione dal 2012 al 2013 del numero degli interventi per perdite dell'acquedotto di Arezzo Capoluogo: al 31 ottobre 2013, è stato eseguito il 40,7% di interventi in meno.

"Questi risultati sono volti a garantire un'efficienza in termini di servizio erogato sia per quanto concerne la continuità che per la qualità dell'acqua che viene distribuita agli utenti" dichiarano da Nuove Acque "oltre che la salvaguardia della risorsa idrica e quindi dell'ambiente".

"Anche questa innovazione tecnologica si inserisce in un percorso più ampio della cosiddetta "città intelligente" - sottolinea l'Assessore Dringoli - al fine di risparmiare risorse, migliorare la qualità e rendere più efficienti i servizi".

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