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Appello del deputato Baldassarre (M5S): "Evitiamo il carcere al Mimo del Corso"

Potrebbe ottenere i domiciliari ma è senza fissa dimora

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"Marco Antonio Segatori, il Mimo del Corso, potrebbe ottenere gli arresti domiciliari ma purtroppo non avendo una fissa dimora rischia di dover scontare la pena in carcere. La recente vicenda del "Mimo del Corso" potrebbe prendere una nuova piega dopo le ultime notizie apparse sulla stampa locale". L'aretino Baldassarre, deputato del Movimento 5 Stelle, è intervenuto dando piena disponibilità al fine di scongiurare quella che lo stesso definisce "ingiustizia sociale" e si è attivato nell'inviare una lettera al Sindaco Fanfani. Ecco il testo della lettera:

Gentile Sindaco Fanfani,
volevo sottoporre alla Vostra attenzione la ormai critica situazione del signor Marco Antonio Segatori che, da come si evince dagli organi di stampa, è stato condannato agli arresti domiciliari per fatti risalenti ad alcuni anni fa.
Il Segatori potrebbe scontare gli arresti domiciliari, ma non avendo una fissa dimora, si pone una criticità nell'indicazione del luogo dove trascorrere i due mesi di domiciliari che scatteranno il 17 Dicembre. Il Signor Segatori è persona conosciuta ad Arezzo e ormai nominato da tutti come "il mimo del Corso". La situazione necessita di un intervento urgente e mirato e non può aspettare una pi ù ampia organizzazione e gestione delle problematiche relative ai senza tetto e senza fissa dimora. Personalmente, in qualità di Deputato della Camera, mi impegno ad intraprendere, per quanto di mia competenza, tutte le azioni che possano in qualche modo scongiurare questa ingiustizia sociale. Nel 2013 non ritengo possibile né accettabile vedere cittadini di serie A e cittadini di serie B, colletti bianchi, condannati per i più svariati reati, che circolano impunemente al di fuori delle carceri e persone emarginate dalla società che si ritrovano a scontare pene minori all'interno di un carcere pur potendo scontare la pena in maniera diversa, come per esempio i domiciliari.

Poi Baldassero conclude incitando "l'amministrazione comunale di Arezzo ad attivare qualsiasi tipo di azione, mediatica e non, per quanto di propria competenza, al fine di scongiurare la carcerazione del "mimo del Corso" e per intraprendere un percorso di dialogo con le associazioni locali che si occupano delle suddette problematiche".

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