E' saltato il contenzioso giudiziario tra la Provincia di Arezzo e Impresa Spa, la prima aggiudicataria del cantiere della Variante alla Sr69 in Valdarno. Il cambio di rotta è accaduto perché Impresa è finita in amministrazione straordinaria, con il tribunale fallimentare di Roma che ne ha dichiarato lo stato di insolvenza. L'avvio di un percorso che blocca, di conseguenza, ogni altro giudizio pendente, compreso quello che si era aperto presso il Tribunale delle imprese di Firenze. Infatti Impresa Spa aveva ricevuto in appalto il maxi-cantiere della Variante nel 2008. Ad ottobre 2012, quando ne aveva completati circa i due terzi, aveva bloccato tutto e citato in giudizio la Provincia di Arezzo per "gravi inadempimenti contrattuali ed extracontrattuali". A sua volta, la Provincia rinfaccia all'ATI gravi ritardi nella realizzazione dell'impresa, procede con la risoluzione del contratto di appalto, e si costituisce in giudizio con l'obiettivo di ottenere il risarcimento dei danni derivanti dalla risoluzione. Danni che, in seguito ad una relazione del Responsabile Unico del Procedimento, sono stati stimati in 5 milioni di euro. Questa la cifra che la Provincia deposita come richiesta di risarcimento per danni davanti al Tribunale di Firenze. Solo che la prima udienza del procedimento, fissata per settembre, non c'è stata proprio perché nel frattempo Impresa Spa aveva già chiesto l'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria. Il 18 luglio di quest'anno il Tribunale fallimentare di Roma ne ha decretato lo stato di insolvenza. A questo punto, si interrompe il procedimento davanti al Tribunale delle imprese di Firenze. E la Provincia di Arezzo ha dato incarico al proprio legale per inserirsi tra i creditori di Impresa Spa: si proverà così ad ottenere il riconoscimento di quei danni calcolati in 5 milioni di euro. Intanto, comunque, come risulta dagli atti, la Provincia ha anche sospeso in via cautelativa il pagamento di fatture che rappresentavano il credito residuo dell'ATI. Adesso sarà il Tribunale fallimentare di Roma, dal febbraio del prossimo anno, a mettere la parola fine.