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Sabato si rinnova il tradizionale appuntamento con la cerimonia dei ceri

La donazione al Beato Gregorio X apre l'anno giostresco

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Si svolgerà  sabato 11 gennaio la tradizionale cerimonia di apertura dell'anno giostresco 2014 con la cerimonia di donazione dei ceri da parte dei quattro quartieri cittadini  al beato Gregorio X. Giunta alla diciassettesima  edizione, la tradizionale offerta in programma ogni anno il secondo sabato del mese di gennaio, vedrà la partecipazione di Sbandieratori Città di Arezzo, Gruppo Musici Giostra del Saracino, la Rappresentativa Comunale e iQuartieri di Porta Crucifera, Porta del Foro,Porta S.Andrea e Porte Santo Spirito. Il programma vedrà alle ore 18:00 il  ritrovo delle rappresentative dei Quartieri, del Gruppo Musici, degli Sbandieratori, dei Fanti del Comune e dei Valletti in Piazza San Jacopo. Seguirà l'esibizione del gruppo Musici della Giostra e quella del gruppo Sbandieratori Città di Arezzo. Alle   18:30 sarà previsto l' inizio  del corteo dei figuranti per raggiungere Piazza del Comune attraverso Corso Italia, Canto De’ Bacci, Via Cavour, Via Cesalpino . Alle
18:45 sarà previsto l' uscita del Sindaco della Città di Arezzo dal Palazzo Comunale seguito dalla rappresentanza civile della Giostra e dai Quartieri. Alle 19.00 dopo una lunga processione il corteggio storico entrerà in Duomo, dove i quartieri offriranno la cera. Alle ore 19:30 Rientro in Palazzo Comunale del Sindaco e della rappresentativa comunale, mentre i figuranti dei quattro Quartieri rientreranno alle rispettive sedi. Una cerimonia davvero sentita da parte della popolazione aretina, con il quale si apre ufficialmente il nuovo anno giostresco. Molti quartieristi, fanti, musici e sbandieratori avranno avuto l’onore negli anni di partecipare alla solenne cerimonia in ricordo del Beato Gregorio, ma forse non tutti conoscono a fondo il personaggio in questione, soprattutto i giovanissimi che si accingono da poco ad entrare nei meccanismi della Giostra. Sarà un Uomo speciale per noi aretini a raccontarci la storia di questo grande personaggio:  Don Alvaro Bardelli, parroco del Duomo. Oggi  nel giorno in cui si ricorda la morte del Beato Gregorio X, ci spiegherà perché ogni anno, nel mese di gennaio, indossiamo i costumi della Giostra per portare nella Cattedrale i famosi  ceri votivi donati dai quattro quartieri. Nato nel 1210 a Piacenza  le cronache lo descrivono di temperamento “mite e sereno”, tanto che un influente prelato, il concittadino Giacomo da Pecorara, cistercense, lo volle con sé per farlo studiare a Lione, Liegi e Roma. A Parigi poi ebbe come condiscepoli addirittura San Bonaventura e San Tommaso. Quando venne eletto papa, nel 1271, alla fine di un interminabile concilio durato tre anni (!), si trovava in Terrasanta dove si rese conto di persona della necessità di una crociata, un grande desiderio che non riuscì però a coronare, e dove incontrò Marco Polo e i suoi fratelli di ritorno dalla loro avventura in estremo oriente. Un Papa, quindi, sicuramente “internazionale” e con una predisposizione particolare per l’Oriente.Era di ritorno, in compagnia del nostro vescovo Guglielmo degli Ubertini, proprio dall’importante concilio di Lione dove aveva tentato con forza di ricucire lo strappo tra la chiesa di occidente e quella di oriente, in nome di quella unità che tanto desiderava, quando si ammalò e fu costretto a fermarsi nella nostra città con altri eminenti cardinali. Morì nella nostra città in quel lontano 10 gennaio 1276 ed alla nostra città donò un cospicuo lascito per costruire una nuova Cattedrale. Per onorare questo grande Papa, poi beatificato e dichiarato “co-patrono” assieme a San Donato, la città di Arezzo fin dal 1327 decise che ogni anno si dovesse solennizzare l’anniversario della sua morte con una imponente cerimonia in Duomo con l’offerta di ben 100 libbre di cera. Così tutto il mondo giostresco si ritrova ogni anno con le sue rappresentative in costume per la ormai tradizionale Cerimonia dell’Offerta dei Ceri che si svolge come di consueto dopo l’Epifania nel sabato più vicino alla festa del Beato Gregorio.

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