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CHITIGNANO – Biomasse, il 4 marzo la conferenza dei servizi. Lazzeri (Ncd) dal consiglio regionale: “Col nuovo piano Ambientale della Regione strada ancora più in salita per la centrale”

Il consigliere regionale Gian Luca Lazzeri si dimostra contrario alla realizzazione di questi impianti a biomasse, poichè considerati come industrie insalubre di prima classe

a cura della redazione
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«La conferenza dei servizi di martedì 4 marzo sarà l’ultima occasione di Chitignano per un serio approfondimento sull’impianto a biomasse e per arrivare ad una soluzione chiara e condivisa sulla destinazione della centrale che potrebbe sfociare anche in sede giudiziale. Il mio invito alla chiarezza, arriva in vista del Paer (Piano Ambientale Energetico della Regione) che, se sarà mantenuto e approvato allo stato attuale, renderebbe la strada per la costruzione di questo progetto ancora più in salita». È la dichiarazione del consigliere regionale Ncd e chitignanino, Gian Luca Lazzeri.
«Non sono contrario a priori a questo tipo di impianti – sottolinea – ma ritengo che l’accanimento sulla collocazione dell’impianto di Chitignano abbia portato soltanto esasperazione dentro il consiglio comunale ma soprattutto fuori, nelle case della gente, contraria in massa alla nascita dell’impianto della Gmp Bioenergy nella frazione di Poggiolino o in qualunque altra zona vicina a centri abitati.
Una toto-destinazione che, per come è stata gestita dall’amministrazione , si potrebbe maliziosamente ritenere creata per confondere l’opinione pubblica. Ricordo che questi tipi di centrale sono stati considerati all’interno di un parere professionale dell’Asl 8 come industrie insalubri di 1a classe e che la loro ubicazione debba essere accuratamente valutata con una stima puntuale degli impatti negativi potenzialmente prodotti sulla salute umana.  Estremi che potrebbero permettere a qualsiasi cittadino di chiedere giustizia alla magistratura aprendo fronti di contenziosità.
Per questi motivi invito l’amministrazione di Chitignano, superata la prima fase gestita in maniera approssimativa, a prendere atto delle difficoltà rilevate e bloccare il progetto, almeno fino a quando non venga eventualmente trovato un sito che garantisca realmente la qualità della vita e la tutela della salute. La centrale poi è un impianto cogenerativo, ed è quindi vincolato alla fornitura di acqua calda a un certo numero di utenze private, non comprendiamo perché questo fondamentale aspetto sia stato finora ignorato all’interno del progetto, nonostante le risapute criticità sia di natura logistica che economica.
L’ultima parola a questo punto passa alla Soprintendenza, invitata in sede di conferenza dei servizi che dovrà pronunciarsi su un’area di valore come quella di Chitignano con beni come il Castello degli Ubertini e la Podesteria.. Secondo le mie valutazioni –
conclude – se la bozza del Paer che a breve sarà portata in votazione in Consiglio Regionale venisse approvata così com’è, la strada di questo progetto sarebbe ancora più in salita».

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