Recentemente abbiamo illustrato l’andamento dei controlli ambientali derivanti dall’attività sviluppata, a partire dallo scorso maggio, da ARPAT in relazione al progetto speciale, voluto dal Presidente della Regione Enrico Rossi, per il potenziamento dei controlli ambientali e sanitari finalizzati a contrastare l'insorgere di un’economia illegale in alcuni settori produttivi della Toscana.
In particolare abbiamo trattato del settore delle tintorie, rifinizioni e stamperie a conduzione cinese nel territorio pratese.
Con il progressivo incremento delle attività di confezioni da parte di comunità cinesi (attività che non erano tipiche del distretto tessile) la stessa comunità parallelamente ha iniziato altre attività connesse alla gestione delle confezioni e dei numerosi atelier di distribuzione dei capi di abbigliamento per i quali si rendeva necessario l'acquisto delle relative grucce.
Sono sorte quindi nuove lavorazioni, inizialmente, del tutto abusive e in particolare prive delle autorizzazioni ambientali e nello specifico quelle relative alle emissioni in atmosfera e alla gestione dei rifiuti. Ad oggi quelle che risultano presenti nel territorio si aggirano intorno alla decina.
Da tali attività derivano problematiche sanitarie e ambientali riguardanti l’emissione di maleodoranze, quando nella fase di produzione delle grucce vengono utilizzare grandi quantità di solventi di qualità scadente e non sono utilizzati impianti di aspirazione e trattamento dei fumi (con problemi anche, quindi, per la salute degli stessi lavoratori).
Numerosissime segnalazioni sono pervenute agli organi di controllo, tra cui ARPAT, che nel contempo ha iniziato ad effettuare le prime ispezioni. Con il Progetto speciale ARPAT ha effettuato numerosi controlli riscontrando su tutte le aziende illeciti penali ed amministrativi, in taluni casi ha proceduto a sequestri, il tutto in collaborazione con altre istituzioni e forze di polizia.
A seguito dei controlli le aziende, presenti in particolate nel territorio dei comuni di Prato e Montemurlo, con le relative difficoltà in quanto si registrano correntemente volturazioni della titolarità e della ragione sociale delle ditte, hanno iniziato la regolarizzazione anche per gli aspetti ambientali.
Di fatto sono iniziati e si stanno per concludere tutti gli iter autorizzativi per i quali ARPAT, in stretta collaborazione con la Provincia, ha individuato attraverso le numerose prescrizioni una serie di misure di contenimento del quadro emissivo di tali tipologie di attività .
Si evidenziano in particolare le principali risoluzioni adottate e di seguito sintetizzate:
revisione del ciclo produttivo con ricorso a tecnologie automatizzate;
riduzione della quantità di solvente impiegato;
ricorso a solventi a minore tossicità ;
convogliamento delle emissioni e istallazione di impianti di abbattimento per la riduzione degli inquinanti emessi;
manutenzioni programmate degli impianti di abbattimento;
programma di autocontrolli.