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Arezzo: l’analisi di un inatteso, disastroso avvio di stagione

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Disastroso. Altro termine non può essere accostato all’avvio di stagione dell’Arezzo, che si ritrova, dopo diciassette giornate, ad avere un unico obiettivo: evitare la retrocessione diretta in Serie D, ovvero uscire dal mondo del calcio professionistico, cercando di cogliere una posizione di classifica dignitosa in vista dei play-out. Altro, francamente, è davvero difficile sperare.

A due giornate dal termine del girone d’andata, giunti quasi a metà del guado, la squadra si trova, mestamente, all’ultimo posto, con soli nove punti accumulati nelle prime diciassette uscite stagionali. Un bottino misero, reso ancora più impietoso se si guarda alla classifica: il quindicesimo posto, che equivarrebbe alla salvezza senza l’ausilio dei play-out, è distante nove lunghezze. Troppe, specie per quanto ha esibito l’Arezzo fin qui sul rettangolo verde, per ipotizzare una salvezza diretta.

Difesa colabrodo ed attacco Cutolo-dipendente

A dar man forte a questa amara convinzione, poi, subentrano altri dati. L’Arezzo è la difesa maggiormente perforata dell’intero torneo (35 gol subiti) a pari merito col Ravenna, prossima avversaria degli aretini alla ripresa del campionato e squadra che fin qui ha accusato il maggior numero di sconfitte del torneo (ben 12).

Alla ripresa del torneo, lo scontro diretto contro i romagnoli si preannuncia palpitante. E gli uomini di Camplone hanno l’obbligo di dover vincere, accorciando ad un solo punto il distacco dai romagnoli (al momento quartultimi), per scalare posizioni in classifica e tornare a sperare nella salvezza.

Leggermente migliore il dato sul numero dellereti realizzate, anche se non è certamente entusiasmante: l’Arezzo è il quarto peggior attacco del torneo con 15 reti, di cui ben 5 messe a segno dall’intramontabileAniello Cutolo, trascinatore delle ultime stagioni e dai cui piedi, estrosi ed imprevedibili, passeranno le fortune anche di questo Arezzo. A maggior ragione dopo l’infortunio di Pesenti, che obbligherà Muzzi ad intervenire sul mercato per acquistare una prima punta.

Il sogno è Ardemagni, ma l’attaccante di scuola milanista ha diverse offerte da compagini militanti in Serie B. Più percorribile, seppur di non facile realizzazione, l’ipotesi di un ritorno di Brunori, che, reduce dalle negative esperienze nel campionato cadetto con Pescara e Entella, potrebbe ritrovare l’antico vigore mostrato, due stagioni fa, con la maglia del Cavallino.

Con ben 17 reti realizzate, l’italo-brasiliano trascinò l’Arezzo sino alle semifinali dei play-off e sovvertì le previsioni dei migliori siti scommesse virtuali, che, ad inizio stagione, pronosticavano poco più di una tranquilla salvezza per gli amaranto.

Cerci: un “upgrade” fin qui intangibile

Sullo sfondo di tutto ciò, i tifosi aretini confidano che Cerci possa risultare, quanto prima, quel valore aggiunto tanto atteso. L’ex azzurro, che sembra essersi smarrito dopo lo sbarco nella Liga, sponda colchonera, avvenuto nell’ormai lontano 2014, è stato fin qui frenato da diversi problemi fisici: arrivato a stagione in corso, in evidente ritardo di condizione, l’attaccante romano è stato costretto ad alcune settimane di stop causa Covid.

Tornato a disposizione di Camplone in occasione dello sciagurato match interno contro il Sudtirol, le sue prove, fin qui, non sono state all’altezza della propria fama, che, seppur annebbiata da alcune stagioni deludenti, dovrebbe rappresentare un up-grade per una società, come quella amaranto, che punta alla salvezza in Serie C.

L’esclusione per scelta tecnica nell’ultimo match, prima della pausa, contro il Legnago, ha aperto all’ipotesi di una separazione tra Cerci e l’Arezzo, nonostante Camplone abbia dichiarato che l’atleta romano non fosse stato incluso nella lista dei convocati solo ed esclusivamente per un ritardo di condizione fisica. Il mercato, ora, è aperto. E presto si saprà la verità.

In chiusura, nonostante il fattore campo sia venuto un po’ meno con l’avvento del Covid, non si può non evidenziare come gli amaranto, ad oggi, siano l’unica squadra che non ha ancora colto una vittoria tra le mura amiche e abbia ottenuto il doppio dei punti in trasferta (3 punti al Città di Arezzo, 6 fuori dai confini aretini).

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