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Poker sportivo: da passione a professione

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Ormai, tutti ne sono consapevoli: per avvicinarsi al poker e sedersi al tavolo verde, la fortuna non basta. Aspettarsi una buona mano d’apertura cui sommare le giuste carte del board per arrivare al river con una combinazione competitiva, è soltanto uno degli aspetti importanti di una partita a poker, ma le sessioni di gioco si basano su molto altro. La capacità di calcolo o quella di leggere i segnali lanciati involontariamente dagli avversari, a livello verbale o non verbale, l’arte del bluff e quella di controllare la propria emotività, sono tutti aspetti che un giocatore di poker professionista deve saper padroneggiare, in quello che ormai è più di un semplice gioco: il poker, infatti, ormai si gioca a livello professionale, come uno sport a sé stante.

Allenarsi per il poker sportivo

Per giocare a poker da professionista, la passione per il gioco non basta: si tratta certamente di un elemento essenziale, a cui però se ne devono sommare molti altri. Non a caso, come sport, il poker è etichettato come skill game, ossia come gioco di abilità: compito del giocatore di poker professionista è dunque quello di padroneggiare precise abilità, da affinare con sessioni di allenamento e preparazione costanti.

Alcune di queste abilità possono essere affinate più agevolmente in rete, consultando e seguendo i professionisti del poker online di Grinderlab: un laboratorio di poker professionale pensato appositamente per restare sempre aggiornati su tutto il mondo del poker e, allo stesso tempo, garantire la crescita delle proprie capacità di pokerista. Le basi dell’allenamento al poker toccano moltissimi aspetti, che coinvolgono non soltanto l’aspetto mentale, fondamentale per il gioco: il corpo, infatti, è coinvolto tanto quanto la mente, poiché nei tornei LIVE il pokerista è costretto a stare seduto al tavolo anche per ore, in una forte situazione di stress.

Come prepararsi per il poker sportivo

Guardare al poker non più come a un gioco d’azzardo ma come a uno sport ha delle logiche conseguenze sul tipo di approccio assunto dai suoi giocatori più attenti e professionali: emerge, infatti, chiaramente la necessità di prendere dimestichezza con esercizi preparatori di vario genere, tali da rendere il corpo e la mente adatti a sostenere il peso delle competizioni più in vista.

Si va dunque dagli esercizi di stretching per i muscoli da una parte, e di autocontrollo per gestire il carico di stress e di emozioni dall’altra. Saper controllare il proprio respiro o passare alla respirazione diaframmatica per gestire al meglio il proprio livello di ansia, senza abbandonare la tradizionale poker face anche in caso di situazioni particolarmente favorevoli e difficili da dissimulare, diventano dunque skill fondamentali per un approccio professionale al poker sportivo.

Non da ultimo, non bisogna sottovalutare la conoscenza delle regole e dei termini relativi alle singole varianti del poker. Si fa presto ad associare al concetto di poker la sua variante al momento più famosa e diffusa, il Texas Hold’Em, ma non bisogna dimenticare che esistono molte altre tipologie di gioco, quali l’Omaha e la Pineapple a titolo d’esempio, che richiedono altrettanta padronanza del gioco, se si desidera competere a livelli professionali. Anche in questo caso, delle sessioni di allenamento giocando a poker online possono rivelarsi decisive per prepararsi al meglio. 

I tornei di poker sportivo

Va da sé, non si potrebbe parlare di un poker sportivo, se non esistessero degli appositi tornei in cui misurare le proprie abilità da pokerista e mettere in campo anche quel pizzico di fortuna che, seppur non fondamentale, non guasta mai. 

In Italia, il poker sportivo è gestito dalla Federazione Italiana Gioco Poker, che gestisce due tipi di tornei: i Sit’n’go e i multitavolo. Come si intuisce, la prima tipologia di torneo ha un nome mutuato dalla lingua inglese, che significa “Siedi e vai”; il numero minimo di partecipanti richiesto per un torneo Sit’n’go oscilla tra i 6 e i 9, con la possibilità aggiuntiva di creare 2 tavoli da 9, per un totale complessivo di 18 pokeristi. A ogni giocatore è assegnato lo stesso numero di fiches, che può gestire come meglio crede nel corso del torneo: l’esaurimento delle fiches implica la sconfitta del pokerista, mentre l’ultimo giocatore a restare in gara, com’è ovvio, risulterà il vincitore della competizione.

Le competizioni di poker multitavolo, come si può intuire dal nome, si giocano su più tavoli contemporaneamente: se, da un lato, questo meccanismo permette di aggirare il problema del numero minimo di giocatori, dall’altro pone la difficoltà della durata effettiva del torneo; ecco dunque che si rivela essenziale la preparazione dei pokeristi in termini di capacità di mantenere la concentrazione e la lucidità per diverse ore consecutive. La Federazione Italiana Gioco Poker, in ogni caso, pone dei limiti al tempo di gioco, per rendere la competizione più sostenibile sotto il punto di vista fisico e psicologico: in questo modo, riducendo anche l’importo da versare per la partecipazione ai tornei, permette a un maggior numero di giocatori di iscriversi a queste competizioni sportive.

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