Stavano preparando con ogni probabilità un colpo ad un istituto di credito di Monte San Savino che sarebbe dovuto andare in porto il 30 ottobre. La prevenzione però questa volta ha funzionato nel senso che, grazie alle indagini dei carabinieri di Avellino, la banda che aveva la sua base logistica a Cerignola, in provincia di Foggia è finita tuttavia in carcere. Nella cittadina della Valdichiana i militari insieme alla polizia hanno, fermato, mentre stavano per mettere a segno il colpo M.L. 41enne di Cerignola (FG), B.M. 61enne di Moliterno (PZ), M.S. 52enne di Trevico (AV), F.M. 58enne di Vallata (AV), P.P. 37enne di Sestri Levante (GE), ma residente a Stornara (FG) e L.G. 35enne di Benevento, ma residente a Monte San Savino. Il 37enne ligure, essendo sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, è stato arrestato dai carabinieridi Monte San Savino per violazione degli obblighi relativi alla misura di prevenzione, gli altri sei, invece sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Arezzo, per l'eventuale sottoposizione ad una misura di sicurezza, in quanto sorpresi in procinto di commetere la rapina. A conclusione delle indagini il Gip presso il Tribunale di Ariano Irpino ha emesso ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine nei confronti del 41enne, il 61enne, il 52enne, il 58enne ed il ligure e altre sette persone, tutte facenti parte di un gruppo di rapinatori, che si erano resi responsabili di tre rapine commesse tra l'agosto e l'ottobre scorsi in provincia di Avellino e avevano progettato di commettere altre due rapine, una sempre in provincia di Avellino e infine quella in Monte San Savino. I provvedimenti sono stati eseguiti tutti la scorsa notte e, in particolare, in provincia di Arezzo, i carabinieri di Ariano Irpino unitamente a quelli di Monte San Savino hanno arrestato il 35enne indiziato di concorso in tentata rapina. Per l'operazione sono stati impiegati oltre 100 carabinieri di varie regioni, coordinati dal colonnello Giovanni Adinolfi. Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Ariano Irpino Luciano D'Emmanuele proseguono per verificare il coinvolgimento della banda, che utilizzava esplosivi e utilizzava un codice per contattare i componenti, in altri colpi messi a segno con le stesse modalita' in Campania e in Toscana.