“È una grande area. Bella e ricca di storia. Non possiamo più tollerare che sia ridotta a un grande parcheggio abusivo. Insieme alla Asl 8 e all’Università abbiamo quindi deciso di arrivare a una ‘tolleranza zero’ dei parcheggi abusivi. È un primo passo verso una riqualificazione complessiva dell’area del Pionta sulla quale tutti e tre gli enti sono pienamente d’accordo e hanno firmato un protocollo d’intesa”.
Queste le parole cona cui l’assessore Franco Dringoli ha spiegato la decisione presa per il Pionta, per cui da domani gli automobilisti indisciplinati avranno la multa con rimozione del veicolo che scatterà dal 20 novembre. L’accesso all’area sarà successivamente regolamentato da sbarre e pilomat con budge d’ingresso: potranno entrare solo gli autorizzati e si parla di alcuni dipendenti Asl e Università con sede di lavoro nel perimetro. Anche questi ultimi potranno comunque parcheggiare soltanto nelle zone individuate e riservate alla sosta. “Nel frattempo è stata sistemata la cartellonistica ed emessa l’ordinanza di divieto di transito e sosta – aggiunge Dringoli. Fino a ieri chi entrav abusivamente e chi, pur avendo l’autorizzazione, parcheggia fuori dalle zone dedicate troverà un semplice biglietto nel quale si ricorda che “ha parcheggiato l’auto senza rispettare i divieti di transito e sosta” e s’invita “a collaborare per una città migliore”. Infine l’informazione e cioè che da domani “l’Amministrazione Comunale si troverà costretta, in caso di violazione dei divieti a procedere con la multa e con la rimozione del veicolo”.
Arezzooggi aveva documentato come da mesi, con le sbarre sempre aperte, la situazione fosse degenerata. Le auto vengono parecheggiate ovunque, compresi gli accessi alla biblioteca o alla presidenza. In allegato l'inchiesta che avevamo fatto qualche tempo fa.
Quindi da oggi scatta la "tolleranza zero" per la sosta selvaggia all'interno del parco Pionta. Questa decisione, assunta nei giorni scorsi dall'assessore Dringoli, fa seguito ad un'interrogazione presentata in consiglio comunale dal capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo Luigi Scatizzi che, appurato l'inesorabile stato di degrado e di abbandono che caratterizza l'area del Pionta, chiese alla giunta di impegnarsi per riqualificare l'intera zona. «L'amministrazione si è dimostrata sensibile alla richiesta di porre fine al fenomeno della sosta selvaggia - affermano Scatizzi e Andrea Gallorini, presidente comunale dell'Unione di Centro. - Negli ultimi mesi centinaia di automobilisti hanno approfittato dello stato di abbondano del Pionta per parcheggiare i loro mezzi nei viali, sui prati o nelle aiuole: in una sola mattina siamo riusciti a contare oltre 500 auto lasciate all'interno del parco pubblico, con 337 veicoli nei dintorni dell'università e 181 nell'area della Asl. Questi numeri configuravano un fenomeno difficilmente tollerabile e non potevano lasciare indifferente l'amministrazione». Il divieto di accesso all'area costringerà gli studenti a trovare soluzioni alternative per parcheggiare le automobili, provocando loro nuovi disagi e ulteriori spese: consapevoli di questa problematica, Scatizzi e Gallorini propongono all'amministrazione di allestire un apposito parcheggio per chi frequenta il polo universitario. «Purtroppo nei dintorni del Pionta non esistono parcheggi gratuiti - spiegano, - dunque gli studenti dovranno ricorrere ad aree di sosta a pagamento e dovranno farsi carico di nuove spese. Chiediamo dunque all'amministrazione di attivarsi per realizzare un'area dedicata ai soli studenti: una soluzione funzionale ed economica potrebbe essere quella di riaprire il vicino parcheggio di Via Laschi, munendolo di un ingresso automatico che garantisca l'accesso a chi possiede una tessera universitaria». Risolto il problema della sosta selvaggia, Scatizzi si augura ora che il Comune porti avanti un più vasto progetto di risanamento e di valorizzazione del Pionta. «Il primo passo è stato fatto - conclude. - Ora è necessario continuare a lavorare per un recupero del verde pubblico, per allestire una nuova illuminazione e per ideare un definitivo rilancio di un'area che, con i suoi 13 ettari, costituisce un importante polmone verde nel cuore di Arezzo».