Il gip del Tribunale di Arezzo Giampiero Borraccia ha convalidato il sequestro dei 500 conti correnti di società fiduciarie e società finanziarie rimaste coinvolte nell’inchiesta denominata “Fort knox” che ha portato a indagare 118 persone tra Arezzo, Napoli, Valenza (Al), Como e la Svizzera. A condurre le indagini il procuratore capo di Arezzo Carlo Maria Scipio e il sostituto Marco Dioni. Domani è invece in programma, presso il Tribunale della Libertà di Arezzo il ricorso sui sequestri di beni a carico di orafi, effettuati durante le oltre 200 perquisizioni portate avanti dalla Guardia di Finanza. L’operazione “Fort Knox” è andata avanti per oltre un anno finalizzata a scoprire un giro che, dai “Compro Oro” casertani arrivava fino in Svizzera e ritorno. In pratica i gioielli che gli stessi “Compro oro” acquistavano dalle famiglie senza registrarli, venivano subito fusi in Campania e in Sicilia. Le verghe erano poi inviate ad Arezzo, snodo principale verso la Svizzera, e attraverso corrieri comaschi, pronti a versare denaro in contante, arrivavano fino in Svizzera nascoste dei doppi fondi delle auto. Lì venivano trasformate in lingotti e rivendute. A dare la chiosa alle indagini un grosso sequestro effettuato il 10 ottobre a Monte San Savino in una villa considerata un vero e proprio fortino attrezzato per lo scambio denaro-oro.