"Aboliamo le Province. Sì ma abolitele, passate subito le competenze a qualcun altro, altrimenti si blocca tutto". Non usa mezzi termini Roberto Vasai, presentando quello che è stato il 2012 per la provincia di Arezzo. Un anno travagliato, come ha sottolineato il presidente, che chiudendosi non porta comunque certezze. "Il nostro ente ormai da qualche tempo vive vicende alterne. Vicende faticose, perchè lavorare nell'incertezza statuaria e finanziaria non è un bel lavoro. Opere pubbliche, scuole, strade sono praticamente ferme. Entro l'anno doveva esserci la riforma delle Province ma è saltata. Risiamo punto e a capo. Ci è stato dato un altro anno di tempo, per definire le competenze, il passaggio delle funzioni da un Ente all'altro. Ma si tratta di un altro anno di incertezza. Ho già detto un paio d'anni fa che non vedevo un elemento positivo per il territorio il fatto che il ruolo e la funzione delle Province non fosse definito in tempi giusti". 
	E sulla battaglia portata avanti da Arezzo per l'indipendenza: "E questa, purtroppo, è un'altra dimostrazione che questo Paese non sa fare le riforme. Abbiamo iniziato male perchè la riforma doveva iniziare in primo luogo dal Parlamento con la riduzione dei parlamentari, ed anche con la ridefinizione dei ruoli della camera e del Senato. Questa, comunque vada, però è la nostra storia che ci ha visto protagonisti quest'anno nel difendere Arezzo come Provincia, difesa da tutto il territorio, dalle Istituzioni, dai sindaci. Anche se la riforma è saltata il fatto che Arezzo ha i numeri dovrà essere sempre tenuto presente, da qualunque Governo metta mano alle Province. Speriamo che questo sia l'anno in cui si porta a termine questo processo di revisione, perchè se non avviene, credo che la situazione del nostro territorio, e del nostro Paese peggiori. Il 90 per cento della gestione delle infrastrutture è sempre stata nelle mani delle Province e dei Comuni, e dello Stato con le grandi opere. Non si può tenere bloccato l'Ente intermedio, va bene ridistribuire le competenze della Provincia ma va fatto in tempi brevi e certi". Infine Vasai continua ad insistere sulla necessità di decisioni rapide e definitive: "Pensare che si farà, senza un termine preciso, significa bloccare la difesa del suolo. Quando è successo la tragedia al Abinia mi veniva, nella tristezza dell'evento, rabbia dentro perchè abbiamo smesso di fare anche queste opere per il patto di stabilità che stringe e per le risorse finanziarie ridottissime. Abbiamo iniziative bloccate per difendere i centri abitati. Abbiamo iniziamo con Monterchi, e qui è andata bene. Ma ci sono disagi tangibili, come ad esempio la situazione dei fiumi della Valdichiana. Se si blocca la possibilità di fare opere che servono ai cittadini, nelle scuole, nella difesa del suolo, se accade qualcosa poi si devono cercare i responsabili, che sono a Roma, perchè non ci permettono di lavorare. Le Province hanno dimostrato e dimostrano di saper operare bene, abbiamo appalti sulle strade regionali per circa 80 milioni. Dalla variante di Bibbiena a quelle di Levane, a quella di Foiano. Qui ha lavorato la Provincia non lo Stato. Bloccare tutto questo significa bloccare lo sviluppo di un territorio".
La Provincia, comunque, è riuscita a mantenere l'equilibrio di bilancio ed a rispettare il patto di stabilità interno anche nel 2012. Nel corso dell'anno, nonostante i pesantissimi limiti imposti dal Patto di Stabilità, sono iniziati i lavori per la realizzazione della variante di Santa Mama alla Sr 71 ed è stata inaugurata la variante di Foiano. L’intervento in Casentino, costerà 5 milioni di euro, ma porterà un altro importante contributo a migliorare la strada di fondovalle mentre quello di Foiano è una risposta importante ed attesa per liberare dal traffico l'abitato e realizzare un collegamento più rapido con l'Autostrada, l'outlet e gli altri centri della Valdichiana, aretina e senese. Sulla variante alla Sr 69 in Valdarno, invece, dopo la risoluzione del contratto con l'ATI appaltatrice si sono registrate due manifestazioni di interesse da parte di altrettanti ditte in graduatoria d'appalto ed è stata disposta la procedura per poter giungere al completamento dei lavori”. Di particolare rilievo un'opera riguardante l'edilizia scolastica: “la nuova sede della sezione musicale del Liceo Classico Francesco Petrarca di Arezzo è una dimostrazione di ciò che le Province sanno fare nelle materie di propria competenza – ha sottolineato il Presidente che ha poi ricordato la battaglia per il riconoscimento dell'autonomia di Arezzo. Dopo un serrato confronto e una forte e convinta difesa da parte del sistema locale, strettosi attorno al nostro Ente nel percorso condiviso iniziato con l’incontro dello scorso settembre alla Borsa Merci, Arezzo ha vinto la sua battaglia e si è vista riconoscere il diritto a restare Provincia. La riforma avrebbe dovuto essere attiva a partire dal 2014, ma la mancata conversione del decreto di riordino farà venire meno il nuovo assetto così come disegnato e sarà il futuro Governo a dover riprendere il percorso interrotto”. Dopo aver ricordato gli oltre 68 milioni in 5 anni destinati al settore agricolo, i 600.000 euro investiti per la formazione professionale, gli importanti lavori per la difesa del suolo e la limitazione del rischio idraulico e casse di espansione, i numeri dei quattro anni di esperienza del progetto di Microcredito, con 163 famiglie aiutate in questi anni per un importo pari a euro 577.550 euro, ed il riconfermato primato in Toscana sulle energie rinnovabili, con la significativa comparsa anche dell'eolico con due impianti autorizzati negli ultimi mesi a Badia Tedalda e sul passo della Crocina, tra Talla e Castiglion Fibocchi.

