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Riordino Province, Perferi: "Colpa dei partiti nazionali e regionali"

Intervento dell'assessore in merito al dibattito degli ultimi giorni

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"Tutto il dibattito sul riordino amministrativo, ed in particolare sulle Province, è viziato da un lato dall'idea senza analisi e logica della razionalizzazione e della semplificazione, e dall'altro dalla retorica dello spendere meno e di abbattere i costi della politica. Con le proposte messe in campo dal Governo in nessuno dei due casi verranno raggiunti degli obbiettivi significativi, e molto di meglio era possibile fare, su entrambi i punti, se ci fosse stato un dibattito vero e senza furbizie. Sono stati i partiti nazionali, che non riducono il numero dei parlamentari e non riescono a fare una riforma seria di ordinamento, ad additare le Province quale fonte di tutti i mali. I partiti regionali, che non riescono a ridurre il numero dei consiglieri regionali, a contenerne le indennità, a razionalizzare aziende ed enti, hanno raccolto l'indicazione che sposta il problema - dichiara l'assessore provinciale Perferi in merito al caso riordino delle Province  e prosegue - Detto questo, sono convinto che si debba accettare la sfida della razionalizzazione e dei minori costi. Il tema non è opporsi alla chiusura o all'accorpamento delle Province, ma quello di razionalizzare i servizi, rendere efficienti le pubbliche amministrazioni, gestire il territorio al meglio e con programmazione. Senza province (o con mega province) il rischio del fallimento della programmazione nella realizzazione delle infrastrutture sovracomunali e nella tutela del territorio è altissimo. Il dibattito su questo punto, in Toscana, è del tutto incomprensibile. Il Presidente della Regione Rossi va avanti per conto suo seguendo interesse precisi e senza un disegno vero, logico e funzionale. Più che tracciare confini ed eleggere capoluoghi a suo piacimento, ci racconti come intende riorganizzare le ATO, le ESTAV, le ASL.e l'ARPAT, le Aziende regionali, che necessitano di essere messe in efficienza e a risparmio. Ci dica quando semplificherà le barocche procedure burocratiche della Regione Toscana e quando comincerà a dismettere le decine di partecipazioni "clientelari" regionali nelle aziende più disparate, visto che ha già, come si dice da queste parti, "battuto il muso" su molte delle sue incapacità, a partire dalla FIDI toscana. Adesso chi ha decine di parlamentari e senatori, di consiglieri regionali, qualche centinaio di sindaci e di assessori batta un colpo, se ha una visione del futuro e delle cose da fare per migliorare la situazione. Si possono prendere decisioni dolorose, ma è necessario farlo dibattendo, condividendo e tracciando chiaramente gli obbiettivi da raggiungere. Oggi fa tutto e il contrario di tutto, governa e si oppone. Ma la questione della chiarezza non riguarda solo il PD, ed è necessario chiarire bene, in maniera trasparente e pubblica il ruolo di tutti i soggetti in campo. Ad ognuno le proprie responsabilità. Basta con i "ma anche", i "ci sono ma non ci sono" e tutto il campionario delle furbizie tattiche di deputati e consiglieri regionali. Le carriere individuali sono importanti, ma far uscire il paese da questo pantano è più importante. Chi come me ha creduto fortemente nel decentramento amministrativo, attuato negli anni in Toscana talvolta anche in forma esasperate, non può assistere inerme a un processo di destrutturazione e cancellazione delle rappresentanze democraticamente elette dai cittadini di un'ente che ha bisogno di essere rimodellato, ma non per trasformarsi in un'agenzia periferica senza rappresentanza democratica” conclude Perferi.

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