Duro attacco in sede di Consiglio comunale del presidente Luciano Ralli al sindaco Fanfani. Ralli ha assunto una presa di posizione a difesa del gruppo consiliare del Pd e dell'intero Consiglio Comunale dinanzi alla dichiarazione del Sindaco immediatamente successiva alle elezioni dove veniva detto che la scelta degli assessori sarebbe ricaduta su persone esterne all'assemblea. E questo nel nome del rinnovamento e dell'apertura alla società civile. Apertura che, secondo Ralli, era ed è comunque garantita dalla qualità dei Consiglieri comunali.
LE REAZIONI
Lanzi: "Pd unito su rinnovamento, riforma della politica, strategie per lo sviluppo"
Camminare sulla strada della trasformazione non vuol dire, necessariamente, mantenere sempre lo stesso passo. In un partito democratico ci possono e ci devono essere differenziazioni che sono indispensabili a raggiungere posizioni più avanzate. Il Sindaco Fanfani e il Presidente del Consiglio Ralli hanno espresso ieri posizioni che non giudico certo divergenti. I commenti di oggi sono stati dedicati alle "differenze". Io mi vorrei invece soffermare sulle "convergenze". La prima: la necessità del cambiamento. Il voto di febbraio ha sancito la necessità di una riflessione a livello nazionale e locale sui contenuti e le forme dell'azione politica, così come scritto nell'ordine del giorno della recente Assemblea del Pd di Arezzo. Una riflessione che consenta di "ripartire dallo spirito delle primarie e dai temi che le hanno animate: finanziamento dei partiti, costi della politica, etica della politica, riforme istituzionali, partecipazione. Temi sui quali si è giocata e si gioca la credibilità della classe politica e delle sue proposte in tema di sviluppo, lavoro e fisco". La seconda: la necessità di una maggiore apertura alla società civile. Obbligo che è riferito all'ascolto, alle idee, ai progetti. Ma anche alle donne e agli uomini chiamati a co progettare e poi a gestire questi stessi progetti. Un rinnovamento, anche generazione, è assolutamente condiviso dall'intero Pd La terza: il gruppo consiliare del Pd è il frutto del grande consenso elettorale delle elezioni amministrative 2011. Ad esso spetta l'onere e l'onore di sostenere, spesso da solo, l'Amministrazione Fanfani. E svolge questo impegno con disponibilità , passione, studio e piena lealtà al Sindaco Fanfani. E' un gruppo fortemente rinnovato rispetto alla precedente consiliatura, chiaramente espressione della società civile come dimostrano i voti di preferenza ottenuti. E' una grande risorsa a disposizione del Sindaco Fanfani che è, ovviamente, totalmente autonomo e libero nelle sue scelte in materia di esecutivo. La quarta: ci avviciniamo alla metà della legislatura in una situazione economica, occupazionale e sociale sempre più grave. Il Pd aretino, nel rispetto delle autonomie della Giunta e del Consiglio, intende dedicare la sua attenzione non solo ai temi del rinnovamento della politica ma anche a quelli della crisi e dello sviluppo. La povertà non è più un rischio remoto per migliaia di famiglie aretine. Ed è invece sempre più remota la possibilità di conservare il lavoro per moltissimi lavoratori e di averne finalmente uno per la quasi totalità dei giovani. Molto dipenderà da quanto accadrà a livello nazionale ma riteniamo che l'Amministrazione comunale possa e debba confermarsi sempre di più luogo di confronto e di sintesi delle possibili strategie di sviluppo locale.
Scatizzi: "Il Comune non può diventare il teatro della battaglie del Pd"
Il consiglio comunale di Arezzo non può diventare il teatro delle battaglie politiche del Partito Democratico. A sostenerlo è Luigi Scatizzi, capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo, che non nasconde la propria amarezza per la paradossale situazione creatasi nella seduta consiliare di mercoledì 6 marzo, quando il presidente Ralli ha modificato l'ordine del giorno per attaccare il sindaco Fanfani e per portare in aula un problema meramente interno al Pd. «Il consiglio comunale - spiega Scatizzi, - si è trovato coinvolto in maniera poco corretta nelle schermaglie tattiche e politiche del solo Pd: non è lecito strumentalizzare tale istituzione per mandare segnali o per condizionare scelte di competenza del sindaco». Alla luce di tale situazione, Scatizzi chiede che venga convocato un consiglio comunale apposito che contenga all'ordine del giorno la verifica dell'attuale situazione politica aretina, con tutte le parti chiamate ad esprimersi e a portare il loro contributo.
Ammirati: "Arezzo langue ostaggio delle beghe tra sindaco e Pd. Pronti alla sfida per rilanciare la città con passione, slancio e fantasia"
«Poco mi interessano le liti tra il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani e il presidente del Consiglio comunale aretino Luciano Ralli verificatesi ieri in aula. Così come poco mi interessano le rinunce – o presunte tali – ricordate dallo stesso Fanfani e a cui si sarebbe sottoposto per restare a fare il sindaco di Arezzo. La verità è altra, e il problema è di ben differenti dimensioni». «Il punto, infatti, è che Fanfani ha gettato il sasso in piccionaia cercando di scavalcare i partiti, soprattutto il Pd nel quale si sente sempre più in gabbia, per arrivare a comporre una giunta comunale di sua esclusiva espressione. Ralli altro non ha fatto che ricordare a Fanfani che lui è come l’Iva; ma non nel senso della Zanicchi, bensì in quello dell’imposta sul valore aggiunto, in quanto l’imponibile lo ha portato il Pd per farlo eleggere a sindaco». «Questa è una lotta tutta interna che, lo ripeto, rischia di far passare in secondo piano tutti i gravi problemi che via via si addensano sulla città di Arezzo. Leggo oggi che per il tanto decantato boulevard di via Crispi mancano i fondi, mentre risorse sono state destinate a un Teatro Tenda che chissà se mai vedrà la luce e, in ogni caso, chissà con quali risultati in termini di ritorno economico e di immagine per la città ». «Arezzo langue, e quella che dobbiamo essere pronti a cogliere è una sfida per il rilancio nell’esclusivo interesse dei cittadini che vorrebbero vedere ben messa a frutto quella storica posizione di baricentro geografico che in tempi non tanto lontani ha fatto la fortuna della nostra Arezzo. Occorrono passione, slancio, impegno per immaginarci una prospettiva diversa e non così frustrante come le vicende odierne amaramente ci testimoniano».
