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Cgil toscana contro manifesto Grace chiesta rimozione immediata

"Offensivo per tutti e di cattivo gusto" . Intervento anche della consigliera Ghezzi

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Ha suscitato profonda indignazione la pubblicità che una nota discoteca di Arezzo il “Grace” ha realizzato per la “Festa della donna”. A prendere posizione oggi con una nota è Anna Maria Romano, responsabile del coordinamento donne della Cgil Toscana che sottolinea come essa sia “stupida ed inutile, frutto di un operatore pubblicitario con poca e pessima creatività”. Nel chiedere alla istituzioni aretine la rimozione immediata del poster, Romani prosegue stigmatizzando il fatto che “ancora una volta il corpo di una donna, e con lei di tutte le donne, viene usato e sbattuto su una pubblicità come fosse un quarto di bue” e chiedendo poi di fermare “l’uso distorto del corpo con lo scopo di vendere. La violenza – conclude Romano - passa anche attraverso un tale sconsiderato modo di interpretare le donne.

 

Dichiarazione della Presidente Commissione Pari Opportunità Simonetta Ghezzi

 

Vedere una pubblicità palesemente offensiva nei confronti delle donne proprio nel giorno in cui abbiamo scelto di ricordare le pari dignità delle donne ci sconcerta. Ma ancora più sconcertante, se possibile,  è la risposta dei proprietari del locale che sembrano non accorgersi di aver ridotto l’immagine della donna da soggetto a oggetto, propiziando comportamenti aggressivi. Queste persone non si accorgono che è una pubblicità maschilista? Marketing e pubblicità devono garantire il rispetto della dignità umana e dell'integrità della persona e non possono alimentare discriminazioni dirette o indirette né possono contenere alcun incitamento a comportamenti aggressivi. Questo è anche il protocollo che il Ministero delle Pari Opportunità ha siglato sulle pubblicità lesive della dignità femminile con lo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) ma che evidentemente, l’agenzia che ha realizzato questo pessimo prodotto finge di non conoscere. E così difficile fare comunicazione dando una visione positiva del corpo femminile, sana e corretta? Venir meno a questo principio, vuol dire anche venir meno a criteri professionali. Riflettiamo tutti sul modello educativo che stiamo dando ai giovani. Chi ha una figlia spera che si immedesimi nel ruolo suggerito da quel manifesto? Tutto questo non è femminismo è buon senso che sempre più spesso si tende a perdere. Non vogliamo neppure provocare pubblicità a questo locale ma al contrario invitiamo tutti non solo le donne ma anche gli uomini a disertare questa manifestazione come tutte quelle che propongono spettacoli degradanti spesso con uomini ridotti a “oggettini da spogliarello”. Le finte scuse non ci interessano. Sarebbe stato molto più saggio riconoscere questo “scivolone” con il ritiro di tali manifesti. Dobbiamo impegnaci tutti per vivere in un mondo migliore. Questo è un appello che viene condiviso dalle donne del Pd a cominciare dall’onorevole Donella Mattesini e dalle consigliere comunali.

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