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Bilancio dell'imprenditoria "in rosa" positivo il saldo tra aziende aperte e chiuse

Tutti i dati della Camera di Commercio

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I dati sulle imprese femminili   recentemente aggiornati a fine 2012 permettono di fare un quadro dell'evoluzione che questa tipologia di impresa ha presentato nel corso dell'anno appena concluso.A fine anno in provincia di Arezzo si contavano 9.316 imprese a prevalente presenza femminile che rappresentavano il 24,2% del totale delle aziende iscritte al Registro delle Imprese. Le imprese a prevalente presenza di donne sono cresciute nel corso del 2012: il saldo fra iscrizioni (660) e cessazioni (650) è stato di +10 unità a cui corrisponde un tasso di crescita del +0,1% che si colloca in posizione intermedia fra il +0,3% della Toscana ed il -0,2% dell'Italia. La presenza di imprese femminili è superiore alla media fra le imprese individuali (27,7%) che rappresentano oltre la metà del totale (5.950 unità). Da segnalare  anche l'incidenza nelle società di capitale dove, pur con numerosità inferiori, le imprese femminili raggiungono il 16,8% del totale delle imprese, che rappresenta un livello superiore a quello della Toscana (16,3%) e a quello nazionale (15,5%). Dal punto di vista settoriale le presenze più significative si hanno nel commercio (2.290 unità, 24,6% del totale delle imprese femminili), nell'agricoltura (2.052 imprese, 22% del totale), negli altri servizi (1.326 imprese, 14,2% del totale) e nel manifatturiero (1.292 imprese, 13,9%  del totale). Se invece si va ad esaminare in quali settori l'imprenditoria assume maggior rilievo vediamo che ci sono alcuni settori in cui il peso delle aziende in rosa assume valori superiori al 30%, avvicinandosi ed in alcuni superando la soglia di una impresa ogni tre esistenti in provincia: si tratta in particolare degli altri servizi (36,2%), dei servizi di supporto alle imprese (31,1%), l'agricoltura (31%) ed i servizi di alloggio e ristorazione (30,5%). Piuttosto bassa, invece, la quota in settori come le costruzioni (6,3%), i trasporti (11,1%) e le attività finanziarie ed assicurative (18,1%). I settori più dinamici, che hanno presentato una crescita rispetto alla situazione di fine 2011, sono stati i servizi di alloggio e ristorazione (+4,7%), gli altri servizi (+3%), i trasporti (+2,4%) e le attività immobiliari (+1,9%). Al contrario hanno presentato una contrazione il credito-assicurazione (-6,5%), il commercio (-2,2%), l'agricoltura (-1%) ed i servizi di supporto alle imprese (-0,4%). “In un settore,  come quello dell’imprenditoria, dove non esiste la concezione di quote rosa, – commenta Giovanni Tricca,  Presidente della Camera di Commercio di Arezzo    -  l’universo femminile guadagna terreno anno dopo anno e mese dopo mese, arrivando adesso a rappresentare oltre  un quarto  delle aziende della provincia, un incidenza   grosso modo in linea con quella osservata sia a livello regionale (24,2%) e nell'intero Paese (23,5%). In Toscana in particolare  troviamo  alcune eccellenze nazionali, come   Prato e , appunto, Arezzo che si collocano   ai vertici della classifica delle province italiane a maggior sviluppo di attività imprenditoriali femminili. Le nostre imprese femminili quindi sanno affrontare questa crisi con straordinaria energia anche se indubbiamente permangono ancora molti ostacoli in grado di limitare la creatività e professionalità femminile nel mondo del lavoro” “ I dati relativi al 2012   -sottolinea il Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo Giuseppe Salvini - confermano  un aspetto significativo più volte evidenziato:  nel dar vita ad una impresa  le donne fanno sempre più scelte organizzative mature orientandosi verso società di capitali. Un approccio che testimonia  il notevole bagaglio di competenze professionali  che sono in grado di esprimere. Spostando l'attenzione alle aziende in rosa già esistenti, appare   evidente come queste dimostrino maggiore stabilità rispetto a quelle maschili: un stabilità che probabilmente è conseguenziale ad alcuni tratti distintivi dello stile imprenditoriale femminile.Tra questi la capacità  di assegnare un valore centrale ad un sistema a rete che includa affari, comunità e famiglia assieme ad abilità e capacità relazionali che sono caratteristiche specifiche  del management femminile.”

 

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