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Manufatturiero aretino ancora in calo - 1,9%. Però va meglio dei trimestri precedenti e del resto della Toscana

Tricca: "Attenuazione delle difficoltà grazie alla positiva tendenza dei mercati esteri"

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I risultati della consueta indagine trimestrale sul sistema manifatturiero aretino confermano il segno negativo anche nell'ultimo quarto del 2012: l’indicatore della produzione presenta una ulteriore contrazione dell'1,9% rispetto al corrispondente periodo del 2011. Il dato, pur negativo, mostra però una intensità inferiore a quella osservata nei trimestri precedenti e torna ad essere meno penalizzante di quello regionale (-3,1%).

Produzione manifatturiera – Variazione % su stesso periodo anno precedente

Anche per l’indicatore del fatturato si ha una flessione analoga (-1,7%), ma in questo caso il divario nei confronti del dato regionale (-4,5%) si amplia a favore del territorio aretino.  Nel terzo trimestre, complice la stagionalità estiva, il dato relativo al grado di utilizzo degli impianti era passato dal 77,4% del secondo trimestre al 75,8%: nell'ultimo quarto dell'anno si torna ad un migliore sfruttamento della capacità produttiva che si attesta al 79,5%. 
Sul fronte della domanda, il dato complessivo degli ordini ricevuti nel trimestre presenta una nuova diminuzione (-1,7%) che ha origine esclusivamente sul mercato interno, visto il positivo andamento degli ordini dei mercati esteri (+5,3%). Una conferma ulteriore di questo scostamento fra risultati del mercato domestico ed estero viene fornita dall'indicatore del fatturato estero: se, come abbiamo visto, il totale dei ricavi aziendali continua a contrarsi, le vendite sui mercati esteri sono invece cresciute anche nel quarto trimestre (+2,9%).
Il dato occupazionale, per la prima volta nel corso del 2012, presenta una decisa battuta d'arresto (-2,0%) rispetto al quarto trimestre del 2011, e ciò porta in negativo anche il dato medio annuale (-0,2%).
Ovviamente il quadro descritto presenta forti disomogeneità sia legate al settore economico che alla dimensione aziendale.

Principali indicatori IV trimestre 2012 – Variazioni % rispetto allo stesso periodo del 2011
(*)Dati non significativi



I settori di attività
Nel terzo trimestre l'unico comparto in crescita produttiva risultava essere l'elettronica. In questo ultimo scorcio del 2012 i settori in crescita sono due: il tessile-abbigliamento (+7,6%) e la meccanica-mezzi di trasporto (+1,1%).
Gli altri comparti, seppure con intensità diverse, riportano variazioni produttive negative. Nell'aggregato della moda, le calzature sono l'unica specializzazione a presentare un deciso arretramento (-7,6%).
A conferma di quanto già rilevato nelle indagini più recenti, il settore orafo continua a presentare delle flessioni molto meno accentuate rispetto al passato: la flessione nel quarto trimestre si attesta a -0,8%, con il positivo risultato relativo al fatturato che, però, è in parte condizionato dalla crescita del 6,1% delle quotazioni dell'oro verificatasi nel periodo. L'indicatore degli ordinativi (-0,9%) non lascia spazio a probabili inversioni di tendenza, nonostante le buone dinamiche del mercato estero (+6,2%).

L'elettronica, dopo il positivo risultato del terzo trimestre, subisce una contrazione produttiva del 6,1%, solo parzialmente limitata nell'indicatore del fatturato (-1,8%).
Preoccupante il deciso arretramento dei metalli (-11,1%) e quello dei due settori più o meno direttamente collegati con l'andamento del comparto edile: i minerali non metalliferi (-9,4%) ed il legno e mobilio (-10,3%) che dal secondo trimestre continuano a presentare flessioni record.

Le dimensioni di impresa
Scendendo nel dettaglio dimensionale continuano ad essere le piccole imprese (quelle con meno di 50 addetti) le più penalizzate: la produzione industriale flette infatti in questa categoria del 3,4% ed il dato degli ordinativi (-4,5%) lascia presagire un analogo andamento anche nella prima parte del 2013.
Le medie imprese (da 50 a 249 addetti) sono caratterizzate da una moderata crescita produttiva (+0,6%) e da una tendenza della domanda decisamente positiva (+3,9%).
Infine, buoni l'andamento dell'indicatore della produzione per le aziende con 250 addetti e oltre (+4,6%) anche se il dato relativo all'andamento della domanda (-1,5%) lancia un piccolo campanello d'allarme per i possibili risultati di inizio 2013.

L’export provinciale nel IV trimestre 2012
I dati delle esportazioni manifatturiere recentemente pubblicati da ISTAT, presentano nell'ultimo scorcio dell'anno una battuta di arresto nella positiva tendenza degli ultimi trimestri: i flussi verso l'estero si riducono, infatti, del 9,6% rispetto al IV trimestre 2011 (+2,4% il dato regionale e +4% quello nazionale) ma il dato annuale riesco comunque a mantenersi abbondantemente in terreno positivo (+15,2%).
Anche in questo caso il territorio aretino sconta, nel proprio risultato complessivo, il peso determinante della componente relativa ai flussi di metalli preziosi: nel recente passato questa categoria merceologica aveva rappresentato uno dei principali “driver” dell'export provinciale, mentre nel periodo esaminato, nonostante il continuo incremento del prezzo dell’oro (+6,2%), la variazione tendenziale si ferma a -22,3% come conseguenza delle eccezionali vendite dello scorso anno (+103% la variazione del IV trimestre 2011).  Depurando l'export manifatturiero da questa componente, infatti, i dati mostrano una sensibile crescita del 14,1%.
Al contrario, il settore dell'oreficeria beneficia di una sensibile ripresa di cui si era avuta una prima avvisaglia già nei dati del terzo trimestre: nell'ultimo quarto dell'anno le vendite all'estero hanno presentato una crescita del 22,9%, ben superiore all'incremento del prezzo dell'oro. Il dato concorda con le dinamiche evidenziate dall'indagine congiunturale da cui emergeva che il settore era arrivato ad una sostanziale stabilizzazione, con un mercato interno ancora in decisa difficoltà ed un mercato estero che invece presentava chiari segnali di vivacità.
Al netto dei metalli preziosi e dell'oreficeria, il dato delle esportazioni manifatturiere è comunque positivo (+7,9%) con il positivo contributo, citando solo i settori caratterizzati dai flussi di maggior rilievo, della Moda (+19,9%) (abbigliamento +11,4%, pelletteria +36,4%, calzature +11,2%), delle apparecchiature elettriche (+3,7%), dell’elettronica (+5,5%), dei macchinari (+4,5%), delle bevande (+2,1%) e dei mobili (+23,4%). Al contrario, menzionando i settori di maggior peso, sono in contrazione i  prodotti chimici (-14%), i prodotti alimentari (-2,4%), i prodotti tessili (-4,5%) e i prodotti in metallo (-20,2%).
Esportazioni manifatturiere della provincia di Arezzo – IV trimestre 2012


“Dopo le pesanti contrazioni verificatesi nei primi tre trimestri dell'anno – commenta il Presidente della Camera di Commercio Giovanni Tricca – nell'ultimo trimestre si ha una attenuazione delle difficoltà grazie alla positiva tendenza dei mercati esteri. Le incertezze del mercato interno, invece, continuano a farsi sentire sul nostro sistema produttivo in particolare sulle PMI meno strutturate che difficilmente riescono ad agganciare il “traino” dei mercati internazionali. Sono infatti le medie e soprattutto le grandi imprese a presentare dei segnali positivi, pur in un contesto generale caratterizzato da una elevata incertezza e criticità.
Proprio in considerazione della importanza strategica rivestita dai mercati esteri, la Camera di Commercio ha messo in campo una serie di interventi volti a favorire e supportare il posizionamento delle imprese aretine nei mercati che presentano le migliori prospettive di crescita. Solo per citare alcuni esempi, l'Ente camerale ha definito per l'anno 2013:
- un nutrito programma promozionale che prevede la partecipazione di aziende aretine a oltre 20 iniziative fieristiche e workshop in tutto il mondo;
- l'attivazione dello Sportello camerale “World Pass “che offre consulenza mirata e corsi di formazione specialistici a tutti gli imprenditori che intendono affrontare i mercati internazionali;
- il rifinanziamento dei fondi a favore delle imprese che partecipano a manifestazioni fieristiche all'estero.


“I dati produttivi di chiusura anno sono ancora preoccupanti - dice il Presidente di Confindustria Arezzo Andrea Fabianelli – e non si può parlare di inversione di tendenza visto che molti sono gli indicatori in flessione. Tra questi la domanda interna, alla quale sono ancorate moltissime realtà imprenditoriali aretine, in particolare tutto il comparto legato alle costruzioni e all’edilizia, ma non solo. Il quadro sui mercati esteri appare decisamente migliore (+5,3% gli ordinativi esteri) e questo rende indispensabili interventi di politica economica mirati al miglioramento dell’internazionalizzazione e in termini di presidio dei mercati più dinamici. Le nostre imprese sono troppo provate da questi anni di crisi. Come temevamo - continua Fabianelli -  l’occupazione sta cedendo e i posti di lavoro sono in forte calo. Non si può aspettare oltre. Serve un Governo che si occupi subito della drammatica crisi economica che stiamo vivendo, rilanciando l’industria che è il vero ed insostituibile driver della ripresa e dell’occupazione. Le imprese meno strutturate vanno sostenute ed aiutate ad unirsi, creare Reti d’impresa per raggiungere una massa critica tale da poter competere sui mercati internazionali”.

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