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Il vescovo Fontana ha incontrato Papa Francesco

In Vaticano per la visita ad limina

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Nella catechesi dell’udienza generale papa Francesco rivolgendosi ai numerosi fedeli accorsi in piazza San Pietro, fra i quali sono presenti i Vescovi della toscana e il nostro arcivescovo, monsignor Riccardo Fontana per la Visita ad Limina Apostolorum, ha affrontato il tema della risurrezione di Gesù e ha celebrato la solennità dell’Annunciazione, spiegando come sia il più grande dono che riceviamo nel mistero pasquale, che ci fa diventare figli di Dio. Al termine dell’udienza generale papa Francesco ha salutato uno ad uno i Vescovi giunti in Vaticano, fra i quali appunto, il nostro Arcivescovo. “La visita alle soglie degli apostoli – ha detto il Pontefice – rafforzi in tutti la fede, la speranza e la carità”. Nei giorni scorsi i Vescovi toscani avevano incontrato i vari Dicasteri della Santa Sede, e si erano soffermati a lungo con la Congregazione per i Vescovi, discutendo delle Unità Pastorali, “una linea nuova nella quale sta andando la Chiesa italiana” ha spiegato l’arcivescovo Riccardo Fontana raggiunto telefonicamente da Tsd. “Siamo confortati - ha aggiunto il Presule - perché in Diocesi si sta facendo molto in questo senso, in perfetta sintonia con la Santa Sede”.

Oggi, Papa Francesco ha commentato l’affermazione di san Paolo nella Lettera ai Romani: “Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!” spiegando come il nostro Dio “è un papà per noi”. “Lo Spirito Santo realizza in noi questa nuova condizione di figli di Dio”, ha spiegato papa Francesco nella catechesi dell’udienza di oggi: “E questo è il più grande dono che riceviamo dal mistero pasquale di Gesù”. “Dio ci tratta da figli, ci comprende, ci perdona, ci abbraccia, ci ama anche quando sbagliamo”, ha assicurato il Papa, ricordando che “già nell’Antico Testamento, il profeta Isaia affermava che se anche una madre si dimenticasse del figlio, Dio non si dimentica mai di noi, in nessun momento”. “E questo è bello”, ha commentato Papa Francesco sempre fuori testo, e ricevendo un altro applauso dai 30mila fedeli presenti oggi in piazza san Pietro.

“Noi possiamo vivere da figli, e questa è la nostra dignità”, ha spiegato il Papa durante l’udienza di oggi. Per il Santo Padre “comportarci come veri figli” vuol dire che “ogni giorno dobbiamo lasciare che Cristo ci trasformi e ci renda come lui, vuol dire cercare di vivere da cristiani, cercare di seguirlo, anche se vediamo i nostri limiti e le nostre debolezze”. “La tentazione di lasciare Dio da parte per mettere al centro noi stessi è sempre alle porte e l’esperienza del peccato ferisce la nostra vita cristiana, il nostro essere figli di Dio”, ha ammonito il Santo Padre: per questo “dobbiamo avere il coraggio della fede, non lasciarci condurre dalla mentalità che ci dice: Dio non serve, non è importante per te”. Per il Papa, invece, “è proprio il contrario: solo comportandoci da figli di Dio, senza scoraggiarci per le nostre cadute, sentendoci amati da lui, la nostra vita sarà nuova, animata dalla serenità e dalla gioia”. “Dio è la nostra forza, Dio è la nostra speranza!”, ha esclamato papa Francesco: “Dobbiamo avere noi per primi ben ferma questa speranza e dobbiamo esserne un segno visibile, chiaro, luminoso per tutti. Il Signore Risorto è la speranza che non viene mai meno, che non delude”. Questa “relazione filiale con Dio”, ha precisato infatti il Papa, “non è come un tesoro che conserviamo in un angolo della nostra vita, ma deve crescere”.

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