‘Valdichiana da Vivere’, la manifestazione (promossa da Associazione Tutela Valdichiana, Comitato Tutela di Cortona, Comitato Salute e Paesaggio in Valdichiana, Comitato per Castiglioni e Italia Nostra) per dire ‘No al progetto di centrale a biomasse di Castiglion Fiorentino, e ‘No’ a tutte le centrali in Valdichiana’, svoltasi nel pomeriggio di domenica, ha accolto la partecipazione di circa un migliaio di persone.
L’evento, a sfondo festoso e apolitico, è stato organizzato ‘da e per’ i cittadini, facendo convergere gente di tutte le età. Tangibile è stata la volontà manifestata di partecipare alla vita della comunità, di informarsi, di discutere, con il fine di sensibilizzare gli enti preposti ad agire, preservare e tutelare la sorte della Val di Chiana, evidenziando i rischi per la salute legati agli insediamenti industriali insalubri.
In una richiesta congiunta, Comitati e cittadini hanno voluto rappresentare il proprio attaccamento per la vallata aretina, facendo leva su tre criticità: “i gravi rischi per la salute, il danno economico incalcolabile, il danno ambientale e paesaggistico”.
L’appuntamento delle 15.00, presso Ponte di Porto a Cesa (Sentiero della Bonifica), ha dato il via alla camminata fino al luogo individuato per la costruzione della centrale a biomasse da 51,5 Mwt di Castiglion Fiorentino. Una passeggiata immersa nel verde, con la complicità del bel tempo, per rendersi conto anche della bellezza dei tipici paesaggi toscani da cartolina intorno a noi.
In seguito, dopo un’occupazione simbolica del luogo, si è tenuto un dibattito presso il Centro Volo Serristori al quale sono intervenuti medici, esperti ed alcuni rappresentanti delle Istituzioni per parlare dei rischi per la salute, le caratteristiche dell’impianto a biomasse e la sua pericolosità.
I cittadini sono dunque pervenuti da tutta la Valdichiana poiché allo stato attuale, oltre al progetto di Castiglion Fiorentino, sono in fase di autorizzazione o realizzazione altre 18 centrali a biomasse e biogas che interessano gli abitanti di: Cortona, Rigutino, Tegoleto, Foiano della Chiana e Monte San Savino. Diciannove impianti in tutto.
Il pomeriggio è stato allietato da una merenda gratis offerta a tutti i partecipanti, con tanto di porchetta e prodotti tipici di una vallata da sempre consacrata all’agricoltura di qualità, al buon turismo ed alla necessità di valorizzare l’ambiente, la tradizione, ed il patrimonio storico circostante. Purtroppo, il conviviale banchetto sembra non essere sufficiente a placare l’inquietudine di chi è qui oggi presente per manifestare il proprio dissenso.
Pino Caiazzo, Presidente del Comitato Salute e Paesaggio in Valdichiana, ci ha rilasciato un’intervista a rappresentanza dei Comitati e delle persone presenti.
Perché questa manifestazione, oggi?
“Queste biomasse sono come i funghi, l’aggiornamento a ieri era di diciannove. Noi vogliamo lottare affinché questi impianti -che sono altamente speculativi e vanno avanti solo per gli incentivi con i Certificati Verdi, altrimenti non avrebbero ragione di esistere-, non danno nessun aiuto alla manodopera locale perché basta un motorista per far funzionare l’impianto, o al massimo due persone. Questi progetti sono talmente nocivi e dannosi per la comunità e la collettività che farebbero mancare anche molti interessi per quanto riguarda gli agriturismi, le coltivazioni Doc e Dop che sono nella zona, per le coltivazione biologiche, che perderebbero il marchio ed il personale.
Non solo, c’è la quantità notevole di polveri sottili della centrale a biomasse da 51,5Mwt -veramente grandissima- che dovrebbe bruciare 50.000 tonnellate l’anno di semi di girasole, e più di 10.000 altre granaglie… voi pensate il danno che farebbe all’agricoltura una cosa del genere!?
Un chilo e mezzo l’ora di polveri sottili, calcolate in 14 tonnellate l’anno, ed è un dato questo rilasciato proprio dalla Powercrop.”
E non esistono filtri adeguati?
“Non esistono filtri per queste polveri ultra sottili che vengono poi assorbite dall’organismo umano producendo malattie sia a livello tracheale che bronchiale, e possono anche causare i tumori. Specialmente i bambini sono molto a rischio, per le polveri sottili. Ma pensate agli ortaggi, ai campi coltivati Dop, le viti, gli olivi… tutto verrebbe contaminato!”
Ricordiamo che queste polveri interesserebbero da Arezzo a Cortona, tutta la vallata…
“Un raggio di 20 km circa, e poi seguono la rosa dei venti, si spostano in tutte le direzioni. Tutte le popolazioni sono interessate, infatti questa manifestazione comprende tutti gli abitanti della Valdichiana che sono sensibili a questo problema.”
FOTO FRANCESCA DE SIMONE