Era chiusa da almeno quarant’anni. Ma adesso la chiesetta di San Martino a Montecchio, sulle colline del Corsalone, ha finalmente ritrovato l'antico splendore. Infatti, al termine di un restauro durato appena due mesi e mezzo, domenica mattina (5 maggio) alle 11,30, si tiene l’inaugurazione ufficiale con la Santa Messa, officiata da don Francesco, e seguita da un lauto banchetto preparato dai residenti. Presenti anche il sindaco di Chiusi della Verna, il vice Tellini, il comandante della stazione dei carabinieri di Chiusi e le autorità locali.
Il restauro della chiesetta di Montecchio ha svelato il valore profondo di questo luogo di culto. Infatti nel ‘700 era una meta di pellegrinaggio mariano, una delle più importanti della provincia. A testimoniarlo delle medagliette, con inciso il nome delle compagnie provenienti da ogni luogo dell’aretino, trovate nella teca in legno che custodiva una statua della Vergine Maria, in ceramica, in una nicchia a lato dell’altare. Al momento l’opera è in restauro e dovrebbe tornare a Montecchio in estate. Ed a simbolo di questo profondo legame con la Madonna c’è anche un altro particolare elemento. Infatti, dietro al celebrante, c’è sempre una statua di Maria e non un crocefisso come invece nella maggior parte delle chiese. Gli interventi di restauro sono stati effettuati grazie al contributo della parrocchia del Corsalone, del Comune di Chiusi della Verna e dalle donazioni di privati.
La chiesetta, come spiega don Francesco, colui che ha voluto fortemente il recupero di questo luogo: “avrebbe origini camaldolesi. Le prime tracce che si trovano nei documenti risalgono al 1400. Nel ‘700 ed ‘800 era un luogo di pellegrinaggio legato al culto della Vergine. Poi è stata aperta fino ad una quarantina di anni fa, usata dai contadini dei poderi dei Conti Guicciardini. Era insomma la chiesa principale del Corsalone. Poi l’abbandono, il degrado causato dalle intemperie. Ma per la comunità questo è sempre stato un importante. A maggio, mese mariano, abbiamo sempre celebrato la messa fuori dalla chiesetta. E così anche l’inaugurazione cade in questo periodo così importante per i cristiani”.
All’interno della chiesa è stato rifatto l’intonaco, tinteggiate le pareti, ripulito il pavimento in cotto, il portone d’ingresso in legno è nuovo, come le capriate del tetto. Ed anche le sedute a lato dell’altare, ricoperte di una bella stoffa rosso porpora, sono nuove. Un restauro seguito passo passo dall’architetto Roberta Fabbrini. Ed un restauro ha anche interessato il piccolo cimitero di Montecchio, anche questo luogo, come la chiesetta, legato a vincoli della Soprintendenza, in quanto strutture con una lunga storia alle spalle, e lasciato abbandonato per anni. Adesso la chiesa di San Martino apre di nuovo le porte ai fedeli, dopo un sonno durato quattro decadi. “Abbiamo già in programma due matrimoni e celebreremo qui le messe per la Pasqua, i defunti, il mese mariano e per San Martino” conclude don Francesco.
IN ALLEGATO IL PDF CON LA STORIA ED IL RESTAURO COMPLETO DELLA CHIESA

