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Povertà, le famiglie sempre più al centro dell'emergenza. L'arcivescovo: "Fare rete"

Presentato questa mattina il rapporto sul 2012. Rispetto allo scorso anno cresciute del 16 per cento le persone che hanno chiesto assistenza

a cura della Redazione
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Presentato questa mattina il nuovo Rapporto annuale della caritas diocesiana di Arezzo. Ed i numeri fanno davvero paura. Perchè ad essere maggiormente in difficoltà sono le famiglie, come hanno spiegato l'arcivescovo Riccardo Fontana ed il direttore della Caritas, don Giuliano Francioli. Passiamo quindi ai dati, che la dicono lunga sull'emergenza in crescendo che investe l'aretino. Infatti, nel corso del 2012 sono state 2026 le persone che si sono rivolte alla Caritas, e sono state sempre di più le famiglie. Questo il dato più significativo che è emerso dalla relazione. Infatti, rispetto al 2011, quando gli utenti furono 1747, l'aumento è stato del 16 per cento, ed oltre la metà di queste persone ha alle spalle un nucleo familiare. Diminuite le presenze della fascia di età 30-39 anni (storicamente la più presente tra gli utenti Caritas) mentre è aumentata quella degli ultra 40enni, la fascia, in genere, più produttiva della società. Oltre il 53 per cento degli utenti è sposato, e la maggior parte sono donne. La nazionalità italiana è quella più presente, e costituisce oltre il 27% delle persone che si rivolgono al servizio. Ai principali dati statistici emersi nel 2012 vanno sommate le più evidenti problematiche presentate da chi chiede aiuto durante i colloqui.E si conferma un trend sempre più complesso in quanto ogni persona-famiglia risulta essere portarice di molteplici difficoltà. In termini numerici le problematica registrate nel 2012 sono state 3772. Ecco la suddivisione in percentuale: 39,6% povertà/problemi economici; 19,9% occupazione/lavoro; 15,2% problemi familiari; 9,6% problematiche abitative; 8,6% problemi di salute, 13% dipendenze, 1,3% bisogni di migrazione, 1,3% problemi di istruzione, 1% problemi di giustizia, 0,4% handicap-disabilità.

"Soprattutto le famiglie monoreddito sono di fronte ad una situazione insostenibile - ha spiegato Fontana - Le fasce più deboli stentano a farsi carico delle proprie utenze anche se gestite con estrema parsimonia. Spese improvvise come visite mediche, riparazione onerose o rate del mutuo, diventano per molti dei gradini insormontabili anche ad Arezzo". E quindi, da tempo, la Diocesi ha deciso di incrementare fortemente gli strumenti messi  disposizione dai centri d'ascolto zonali ed ha attivato centinaia di volontari nelle 245 parrocchie del territorio. L'obiettivo è quello di avere almeno una Caritas parrocchiale in ogni area pastorale".
Perchè il vescovo Fontana ne è convinto: "E' necessario fare rete. Servono contributi da tutti, piccoli ma tanti. Solo così ne possiamo uscire".

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