Arezzo è una delle città più belle che esistono, lo pensano tutti quelli che vengono a visitarla. Per gli aretini è la più bella in assoluto. Il turismo, da noi come nel resto della Toscana, dovrebbe essere il fiore all'occhiello. Nel nostro centro storico si possono ammirare opere d'arte e monumenti che sono unici al mondo, realizzati dai più importanti artisti che la storia dell'arte possa ricordare. Al nostro centro storico si può accedere in modo molto semplice da qualsiasi direzione, ma sicuramente il modo più pratico e veloce per un turista, è sfruttare il Parcheggio Pietri. E' il più vicino al centro storico, e a servizio ha una lunga serie di scale mobili che dovrebbero rendere agevole l'arrampicata fino al Duomo, vera e propria Cima Coppi della nostra città. Già a questo punto è chiaro che l'argomento di cui stiamo parlando sono le scale mobili. Odiate, amate, rigettate, controverse, discusse, strumentalizzate... Ma soprattutto non funzionanti. Lo spunto è il comunicato stampa diffuso dal Comune di Arezzo, che parla degli stanziamenti per varie opere di manutenzione. Una di queste è, per l'appunto, la riparazione e rimessa in opera delle scale mobili. Potrebbero bastare le dita di una mano, per contare gli aretini che possono realmente ricordarsi quando è stata l'ultima volta, che hanno visto tutta la lunga serie di scale funzionare a pieno regime. Ed è a questo che dovrebbe porre definitivamente rimedio questa amministrazione. Leggiamo nel comunicato le parole dell'Assessore ai Lavori Pubblici Franco Dringoli, il quale dice: “I tecnici sono all’opera sull’ultimo tratto rimasto ancora non funzionante. Vorrei ricordare che le interruzioni sono dovute non solo a guasti ma anche alla necessaria e rigidissima applicazione delle norme nei controlli che periodicamente vengono effettuati. Quindi il servizio deve essere interrotto non solo in presenza di guasti ma anche del non perfetto funzionamento di qualche meccanismo” (fonte: Ufficio Stampa Comune di Arezzo). Prima di tutto, resta difficile comprendere l'esatta differenza fra un “guasto” e un “non perfetto funzionamento di qualche meccanismo”. L'impressione è che sia un sottile gioco sui termini, atto a far apparire come meno grave il problema. Ma, in realtà, il nocciolo della questione è il disservizio dell'opera pubblica che, controversa o meno, sta li, non funzionante, a dar solo cattiva impressione di se, di Arezzo e dei suoi amministratori, a chi viene qui in visita e a chi ci risiede. In secondo luogo, non risulta facile comprendere come mai sia rigidissima l'applicazione delle norme e dei controlli, e come mai questi avvengano periodicamente e con una frequenza molto maggiore di quanto non siano gli interventi di manutenzione.
Vogliamo fare in modo che agli aretini risulti difficile ricordarsi le scale non funzionanti? Vogliamo fare in modo che i turisti ricordino una città fruibile, oltre che splendida? Dobbiamo fare in modo che agli eventuali stop dovuti al “non perfetto funzionamento di qualche meccanismo”, faccia immediato seguito l'intervento tecnico manutentivo a ripristino della completa e soddisfacente funzionalità (perchè a giocare coi termini sono bravi in molti...).
Oppure, in sostituzione, si consiglia l'apertura domenicale di qualche bar in centro, per dar da bere ai turisti, assetati dalla salita e dal caldo che prima o poi arriverà (la speranza è l'ultima a morire). Ma questa dei bar in centro chiusi la domenica è un'altra storia................