In questi giorni si sta giocando al partita del rinnovo dei vertici camerali. La politica, ovvero i “partiti” del
nostro territorio, senza distinzioni di colore o ideologia, stanno svolgendo un ruolo preciso, e non
completamente disinteressato, alla ricerca di leve di potere da esercitare in questo gioco. Una
competizione, invece, che il MoVimento 5 stelle vorrebbe si svolgesse nell’interesse esclusivo dell’economia
aretina e non in favore, magari, di qualche sistema amicale.
Il presidente della Camera di Commercio secondo il MoVimento 5 stelle dovrebbe essere un imprenditore
vero, di quelli che sanno cosa significa la parola lavoro, magari alla guida di qualche “case history” di
successo, qualcuno con una visione strategica che aiuti ad uscire dal guado, scelto per curriculum, magari
valutabili dagli iscritti all’ente camerale “ex ante”, nella logica propria del M5S, e non per contiguità e
subalternità alla politica.
Il presidente della Camera di Commercio che vorremmo non è un nome ma un progetto, un progetto di
rilancio serio per la piccola e media impresa. Vorremmo che la Camera di Commercio tornasse a svolgere
quel ruolo di motore propulsivo dell’intera economia del nostro territorio, in poche parole “fare sistema"
nell'epoca della globalizzazione dei mercati è un dovere e un obiettivo strategico che la nostra comunità
deve porsi. Ogni azienda paga i diritti camerali anche per questo. Le Camere di Commercio sono chiamate
ad agire in sinergia con gli altri attori locali, sviluppando e intraprendendo progetti che coinvolgono i diversi
soggetti presenti sul territorio. Primo fra tutti il soggetto politico/amministrativo tutelare del territorio, il
Comune, che rappresenta il “primus inter pares” fra quanti sono chiamati a stimolare la crescita della
società e dell'economia.
Il nostro sogno è che la Camera di Commercio torni a sostenere il credito verso quelle aziende che hanno
progetti innovativi, la formazione come elemento strategico di competitività nei mercati, la promozione per
le eccellenze del territorio. Questo a nostro giudizio nell’ultimo mandato è mancato, ma viceversa, ci si è
imbarcati in avventure, come quella del Centro Affari e Convegni, dove la Camera di Commercio si è
trasformata in immobiliarista senza viceversa ottenere risultati tangibili, sia economici che di progetto, da
una struttura cresciuta all’inverosimile in presenza di un piano industriale deficitario che non ha prodotto
nessun significativo risultato. Strozzata da questo enorme fardello di costi, non giustificato da alcun ritorno,
la gestione Tricca, a nostro giudizio, non ha svolto in maniera compiuta il proprio compito. Non ne
sentiremo la mancanza.