Una grossa delusione e un grosso e grave flop. Questo il bilancio della serata di Skin nella cornice della Cadorna Lo spazio è immenso, proprio nel centro della città, proprio al centro della movida del sabato sera. L'ospite dovrebbe essere molto attesa. Skin, leader degli Skunkanansie e solista. Una grandissima voce e una grandissima artista. Non è in programma, però, il tipo di esibizione con cui la grintosa vocalist si presentò per la prima volta al pubblico di Arezzo a metà degli anni '90. Allora il palcoscenico era quello del Main Stage di Arezzo Wave, in compagnia della sua band, che proprio da li spicco il volo verso le scene di tutto il mondo. Questa volta il nome, la fama e l'occasione, avevano fatto pensare e preventivare un evento di grandissimo livello. Ma è Arezzo che dimostra ancora una volta di non essere più all'altezza di eventi di questo genere. Lo dimostra con una organizzazione che non è stata capace di dare il giusto risalto alla serata o di farlo capire agli aretini. E lo conferma con la desolazione di un esiguo numero di irriducibili a ballare sotto il palco di Skin. Pochi, troppo pochi, lasciati soli dalla maggior parte della gioventù aretina, che non si è presentata all'appuntamento. Peccato. L'allestimento e la scenografia preparati erano davvero spettacolari. E peccato anche perchè Skin ha dimostrato, nonostante tutto, di essere una grande artista. Ottima la musica, e grandissima la professionalità, ha saputo tenere il palco come solo i grandi professionisti sanno fare. Domani, per l'organizzazione, il giorno dei "mea culpa". Cosa è andato storto? La poca pubblicità? Il prezzo alto? L'occasione? I troppi eventi tutti insieme in una città che è abituata alla sonnolenza? Forse è stato un mix di tutte queste ragioni, ma nella memoria resteranno il ricordo e le immagini di un dj-set per pochi intimi.