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Augusto Cauchi e Luciano Franci, storia di due "ragazzi" di destra

Il libro di Ferruccio Fabilli "Il nero dell'oblio della violenza e della ragione di Stato" presentato a Cortona

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Gli anni di piombo in provincia di Arezzo, la città al centro di collegamenti con situazioni internazionali, gli attentati alla ferrovia, le stragi.  La storia di Augusto Cauchi e Luciano Franci, due “ragazzi” aretini coinvolti in alcuni attentati, assolti e condannati, poi fuggiti all'estero e rientrati. Di questo parla il libro dell'ex sindaco di Cortona Ferruccio Fabilli, militante di sinistra all'epoca e oggi “desideroso di chiarire i passaggi della vicenda che ha coinvolto due amici che pure non la pensavano come me”. Alla presentazione, svoltasi a Cortona, hanno partecipato gli stessi Franci e Cauchi, il primo residente nell'aretino, il secondo da anni in Argentina che hanno raccontato la loro storia all'autore, cercando di fare chiarezza su anni che ancora oggi, ha ricordato l'editore “Intermedia edizioni”, pesano come un macigno sull'Italia. Al nome di Augusto Cauchi è legato peraltro un fascicolo particolare chiuso dal segreto di Stato. Alla presentazione ha partecipato il giudice del Tribunale di Arezzo Mario Federici. “La verità va sempre cercata – ha detto -  anche a costo di amare scoperte. La magistratura in passato ha sbagliato ma io credo che lo abbia fatto sempre in buona fede e mai perchè condizionata da poteri politici occulti”. Durante la serata sono state anche rievocate le stragi dell'Italicus e di Bologna sulle quali ancora oggi si indaga per trovare la verità.

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