Ottima presenza di pubblico nei due giorni della manifestazione, quasi quattrocento espositori nel giardino monumentale de Il Pratoche, sia pure con cauto ottimismo, guardano con fiducia alla Fiera Antiquaria apprezzandone soprattutto la volontà e gli sforzi organizzativi per tenere alta la qualità della merce proposta.Un concetto, quello della qualità, che paga. Sempre. Ribadito anche di recente nelle sale londinesi di Christie’s dove antiquari di tutto il mondo si sono incontrati per un’asta dedicata ai dipinti antichi con vari lotti di provenienza italiana, che sono stati i grandi protagonisti della manifestazione. Tutti i trentuno lotti in vendita sono stati venduti e un olio di Canaletto dedicato a “Il Molo, Venezia, dal Bacino di San Marco” è stato aggiudicato per una cifra record quasi dieci milioni di euro.Cifre strabilianti, di alto antiquariato ma indicative – mutatis mutandis – di un mercato che si affida sempre più alla qualità anche per superare contingenze legate alla crisi economica e che viene indicato come il valore più importante di questo settore. Una certezza, questa della qualità, che non appartiene solo al capolavoro conclamato, ma che può essere trovata e riconosciuta da tutti e ad ogni livello. E la qualità del mercato antiquariale all’aperto di Arezzo continua ad esserci, nonostante la evidente contingente crisi economica e strutturale, come testimoniano le migliaia e migliaia di presenze di visitatori nei due giorni della manifestazione che cercano la qualità dell’oggetto, ma anche un’emozione, un ricordo, una suggestione. “Quella è proprio la caffettiera a spirito della zia Isolina“ ho sentito che una signora diceva al marito tra i banchi – dice il presidentePaolo Nicchi. Ecco la Fiera è anche e soprattutto questo: un’emozione, un racconto della nostra storia, della nostra famiglia che, assai spesso, va oltre il valore economico. La Fiera è un grande contenitore di memorie, di affetti, di ricordi e, perfino, di sogni che deve essere salvaguardato perché così facendo salvaguardiamo anche la nostra identità storica!”. Tra gli oggetti presenti in Fiera una significativa raccolta di porcellane Ginori del Settecento con il classico decoro di fiori, una cornice marchigiana a due ordini di intaglio con laccatura del XVII secolo, un vasto assortimento di argenti in prevalenza francese, trousse da viaggio per uomo dei primi del Novecento, pannelli di una boiserie (in cuoio, inciso, dipinto, argentato a mecca) della fine del Settecento. Prossima edizione sabato 5 e domenica 6 ottobre nelle vie del centro cittadino.

