Lo studio dell’Ires Toscana sull’economia aretina è stato presentato questa mattina in Cgil
Il quadro nazionale e regionale
Siamo di fronte ad una crisi recessiva che ci accompagnerà anche per tutto il 2013 con una forte caduta della domanda interna, mentre quella estera continua a mostrare buoni segni di vitalità con un aumento dell’export regionale nel 2012 (+ 6,9%) superiore all’aumento nazionale.
In un quadro economico internazionale che presenta deboli segnali di ripresa, e in una situazione italiana nella quale invece anche la crescita zero rischia di diventare un miraggio, la situazione toscana che aveva fatto registrare nel 2011 una lievissima ripresa, registra nel 2012 una forte caduta del Pil (-2,1%) anche se di intensità inferiore a quella dell’Italia (-2,4%).
I principali dati economici 2012 della provincia di Arezzo
Occupazione
Il mercato del lavoro provinciale si è caratterizzato per una ulteriore riduzione dell’occupazione (-1,6%) corrispondente a circa 2.300 posti di lavoro in meno. Calano in maniera marcata anche gli avviamenti al lavoro (-9,7%)
Contemporaneamente aumentano i disoccupati (+20,7%) con un tasso che sale al 7,5% in linea alla media regionale (7,8%) ed inferiore a quello nazionale (10,7%) segno che la crisi spinge tutti i soggetti alla ricerca di un lavoro in una situazione che diventa pesante per la disoccupazione giovanile in generale e femminile in particolare.
Cassa integrazione
A dicembre 2012 le ore complessive di cassa integrazione nell’anno hanno superato i 7,5 milioni con una crescita del 16,6% rispetto all’anno precedente dovuto alla crescita della cassa ordinaria
( +14,1%) e soprattutto straordinaria (+74,2%). La cassa continua a crescere anche nel 2013 (+4,9%) rispetto al primo semestre del 2012.
Imprese
Il sistema manifatturiero provinciale ha subito una caduta significativa di produzione (- 4,6%) notevolmente superiore a quella dell’anno precedente (-0,3%) e in linea con quella regionale
(-4,3%).
Frena anche il processo di creazione d’impresa che fa registrare alla fine dell’anno un saldo attivo di 33 imprese (erano state 348 nel 2011) fra nuove imprese nate e imprese cessate.
Continua a crescere il valore dell’export (+15,4%), anche se in misura minore rispetto al 2011 (+43,5%) e comunque ancora oltre il doppio della crescita regionale.
Diminuiscono invece le entrate derivanti dal turismo internazionale, (in controtendenza rispetto alla crescita dell’attivo della bilancia turistica regionale), per effetto di una diminuzione del numero dei viaggiatori stranieri (-19,1%) e dei pernottamenti (-17,9%). Il saldo della bilancia turistica provinciale si è ridotto di un quinto rispetto ai valori prima della crisi.
Redditi
Per quanto riguarda il reddito delle persone continua una situazione di difficoltà testimoniata anche dalla riduzione delle spese turistiche all’estero dei residenti della provincia e soprattutto dai dati sulle dichiarazione dei rettiti dei lavoratori dipendenti che fanno registrare un aumento nominale dei redditi medi lordi dell’1,4% molto inferiore al tasso di inflazione (2,8%) e ulteriormente ridotto per effetto dell’aumento del carico fiscale (+5%).
Credito
Anche il volume del credito erogato all’economia locale evidenzia un sostanziale ridimensionamento (-5,3%), mentre crescono le sofferenze sia in termine di numero di affidati che in valore e sono salite in un anno di quasi quattro punti arrivando al 13,3% sul complesso dei finanziamenti con un valore che risulta più elevato sia di quello regionale (8,2%) sia di quello nazionale (6,3%).

