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Arezzo, ottimi dati per il rapporto cultura - economia

Lo dice una ricerca della Bocconi e dell'Ente Cassa di Risparmio

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 Un “competence center” per potenziare il settore dei beni culturali nel territorio aretino. E' lo sbocco operativo che deriva dall'indagine su “I mercati dei beni culturali e le nuove generazioni” promossa dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e realizzata da un gruppo di ricercatori coordinati dall'Ente e dal Centro di ricerca Art Science and Knowledge dell'Università Bocconi di Milano. Dall'analisi dei dati è emerso che la provincia di Arezzo una marcata vocazione al commercio dei beni di interesse storico culturale o di valore antiquariale superiore al resto della provincia ( 29,1 % contro il 19,8% regionale). La vocazioni produttive sono concentrate intorno al capoluogo che accoglie il 43% di tutte le imprese culturali locali. La provincia di Arezzo possiede inoltre, all'interno del panorama toscano un patrimonio artistico, architettonico e naturalistico di estremo rilievo con 58 musei e 290 realtà architettoniche appartenenti al patrimonio ecclesiastico aretino. Arezzo si distingue poi per essere una provincia giovane nella più vecchia Toscana nella quale la disoccupazione giovanile ha una dimensione controllata. Dall'indagine è emerso poi un forte legame con la tradizione e luoghi ancora autentici il che fa di Arezzo, come conclude la ricerca, un modello fortemente esportabile in altri territorio sub regionali. Negli ultimi tre anni, l'Ente Cassa di Risparmio ha investito sul territorio tre milioni di euro coinvolgendo oltre 2000 ragazzi nelle iniziative formative e registrando 50mila visitatori nelle due mostra multimediali organizzate.

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