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Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato alle prime ore di questa mattina Villa Wanda. Il reato contestato alla famiglia Gelli, secondo l'agenzia Ansa, sarebbe sottrazione fraudolenta per il mancato pagamento di tasse. La villa, dove Gelli risiede e dove si trovava questa mattina, e' la stessa dove quindici anni fa furono trovati e sequestrati nelle fioriere lingotti d'oro. Si tratta di un sequestro preventivo. Dalle indagini della Gdf sui reati fiscali di cui e' accusato Licio Gelli, insieme alla moglie e i figli, e' emerso che, gia' nel 2007, gli indagati, consapevoli dei rilevanti debiti da pagare all'Erario e prevedendo l'attivazione prossima delle procedure di riscossione coattiva da parte di Equitalia, hanno pianificato e realizzato, in un brevissimo arco di tempo, una serie di atti e negozi giuridici fittizi per svestirsi della proprieta' di 'Villa Wanda', mediante la simulazione della dismissione a terzi da parte della storica societa' proprietaria che era al 100% controllata dai tre figli. Due, spiega la guardia di finanza, i passaggi chiave dell'operazione fraudolenta: le iscrizioni ipotecarie sull'immobile a favore della moglie di Licio Gelli e del nipote, a fronte di crediti vantati dagli stessi per l'erogazione di presunti finanziamenti nei confronti della societa' di famiglia; quindi, ottenuta tale giustificazione formale, la successiva alienazione del compendio immobiliare nell'asse patrimoniale di una societa' romana, precostituita ad hoc e sempre riconducibile ai medesimi congiunti di Licio Gelli. L'architettura della frode fiscale e' stata svelata grazie alle indagini delle Fiamme Gialle svolte in stretto coordinamento con l'Agenzia delle Entrate di Arezzo, che hanno permesso di raccogliere le fonti di prova della commissione, da parte di Licio Gelli, dei tre figli, della moglie e del nipote, del reato di ''sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte''. L'ex venerabile della loggia P2 Ligio Gelli e' stato descritto come ''molto seccato'' per il sequestro preventivo notificatogli stamani dalla guardia di finanza di Arezzo per la sua villa. "Sono cose vecchie, risolvero' tutto", avrebbe detto Gelli che, 94 vive e continuera' ad abitare a Villa Wanda. Non parlano invece, per ora, gli avvocati di Licio Gelli Raffaello Giorgetti e Gianfranco Ricci Albergotti.
Villa Wanda
Arrivando a Villa Wanda si ha come l'impressione che il tempo non sia passato. Adagiata su un versante della collina di Santa Maria delle Grazie alla periferia di Sud Est di Arezzo, la splendida villa costruita tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, era un tempo di proprietà della nota famiglia aretina Lebole (titolare dell'azienda di abbigliamento che ha segnato un'epoca e un modo di vestire) e si chiamava Villa Carla. Licio Gelli, funzionario della stessa azienda, la acquistò ribattezzandola Wanda, in onore della signora Wanda Vannacci, pistoiese cone lo stesso Gelli, moglie dell'ex venerabile, morta il 14 giugno del 1993 a 67 anni. Impossibile non vederla quando, arrivando ad Arezzo, si esce dall'autostrada e si percorre l'intera tangenziale fino ad arrivare ai margini della zona Giotto, quartiere così detto “bene” della città. La strada che conduce alla villa di tre piani più veranda, è sbarrata da un grosso cancello dal quale si accede al parco e alla villa stessa. Entrando nel piazzale, perfettamente curato con ghiaia e arredato con tavolini e sedie in metallo laccato di bianco, si gode di una bella vista su Arezzo e sul parco, 8 particelle catastali che comprendono 3 ettari di oliveti, vigneti e bosco, lo stesso parco in cui, nel 1998, gli agenti della Digos di Arezzo frugando nelle fioriere ritrovarono i famigerati lingotti d'oro. All'interno della villa, accatastata in parte come A8 (28 vani classificati come villa) e in parte A4 ( quattro piccoli vani classificati come edilizia popolare) grandi saloni con mobili d’epoca, quadri antichi e preziosi tappeti al primo piano, studio di Gelli e archivio (quello che l’11 febbraio è stato donato a Pistoia) al secondo, camere da letto al terzo. Licio Gelli riceve in genere su comode poltrone in pelle marrone, in una stanza arredata con quadri e cineserie. Nel 2006 la stessa Villa Wanda, oggi sequestrata in via preventiva, venne invece pignorata.