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L'Italia deve riconoscere l'immunita' alla Germania

Il caso sollevato dall'ex deportato di Talla Luigi Ferrini

a cura della Redazione
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L'Italia deve riconoscere l'immunita' alla Germania per tutti i crimini commessi contro cittadini militari e civili italiani durante il nazismo e deve rinunciare a citare in giudizio la Repubblica federale tedesca per chiederle il risarcimento dei danni patiti dalle vittime. Lo ha chiesto la Procura della Cassazione, stamani, durante la sua requisitoria innanzi alle Sezioni Unite della Suprema Corte. La decisione dei supremi giudici sara' resa nota entro un mese con la pubblicazione del verdetto relativa al ricorso della Germania contro la sentenza con la quale la Corte di Appello di Firenze, nel 2011, la aveva condannata a risarcire con 30 mila euro piu' interessi a partire dal 1945 un ex deportato, Luigi Ferrini di Talla,  morto ottantaseienne lo scorso anno. Per ora si conosce solo l'orientamento espresso dalla Procura che ha chiesto agli ermellini di uniformarsi alla sentenza con la quale la Corte Internazionale de L'Aya, nel febbraio 2012, accogliendo le proteste della Germania ha intimato all'Italia di non procedere giudiziariamente per il risarcimento dei crimini commessi dal Reich nei confronti dei nostri connazionali, uccisi per rappresaglia o deportati come schiavi di Hitler. Da quanto si e' appreso dal difensore degli eredi di Ferrini, l'avvocato Joaquim Lau - storico difensore delle vittime del nazifascimo, comprese quelle greche della strage di Distomo (218 vittime nel giugno del 1944) - anche l'orientamento del relatore della causa, Pietro Spirito, cosi' come espresso nell'ordinanza di convocazione alla pubblica udienza di oggi, sarebbe quello di riconoscere l'immunita' alla nazione guidata da Angela Merkel e di dichiarare il difetto di giurisdizione dell'Italia. La Procura ha anche chiesto il rigetto del controricorso con il quale l'avvocato Lau sollecitava, in subordine alla conferma della sentenza d'appello, il ricorso alla Corte Costituzionale affinche' fosse dichiarata l'incostituzionalita' della legge 5 del 2013 con la quale il governo Monti ha recepito la decisione dell'Aja nel nostro ordinamento. Il contenzioso tra Italia e Germania e' cominciato nel 2004, proprio in seguito al caso Ferrini per il quale la Repubblica federale tedesca apri' un negoziato per il risarcimento. Ma poi e' passata al contrattacco portando l'Italia davanti alla Corte Onu nel 2008, dopo che la Cassazione - il 21 ottobre - riconobbe la Germania come mandante dei militari nazisti che il 29 giugno 1944 uccisero 203 abitanti di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo), sparando un colpo alla nuca di donne, bambini, uomini e vecchi, compreso il parroco. Dopo quella sentenza altri 80 casi si sono aperti. (ANSA).

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