Domenica, 19 gennaio, anche a Gaviserri di Stia si svolgerà la tradizionale Benedizione degli animali, in onore di Sant’Antonio Abate, l’eremita nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, che vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità , pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant'Atanasio, che contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. Nell'iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici .come il maiale), di cui è popolare protettore
Nel giorno della sua festa liturgica, come è d’uso, si benedicono le stalle e si portano a benedire gli animali domestici.
Anche se il giorno in cui si ricorda Sant’Antonio è il 19 gennaio, le celebrazioni, come d’abitudine, si posticipano alla domenica successiva.
La Parrocchia di Gaviserri è pronta a celebrare il Santo in pompa magna. Segno tangibile questo che anche i piccoli possono fare belle cose. Nei luoghi piccoli, e volendo anche un po’ sperduti, si respira un clima tutto particolare: l’atmosfera si veste di calore, e le tradizioni regnano sovrane indiscusse. E’ un po’ come se il caos e gli stress quotidiani riuscissero per un attimo a sopirsi, per regalare a chi si sofferma ad apprezzarne il gusto, un momento speciale di condivisione e di serenità .
Alle 10 di domenica 19 gennaio si svolgerà la Santa Messa celebrata dal Parroco molto amato e stimato Don Isio, al termine della quale si procederà con la consueta benedizione degli animali domestici e da cortile.
Don Isio oltre ad un sacerdote molto attento alle anime dei suoi parrocchiani, è anche un caro amico di tutti coloro che si avvicinano a lui e al suo modo di comunicare sulla terra la parola del Signore. Un Sacerdote molto attaccato alle tradizioni e custode fedele delle pratiche religiose.
E siccome non si vive di solo pane… ma senza si muore, al termine delle celebrazioni religiose è previsto un pranzo che si svolgerà nella canonica della chiesetta di San Andrea Corsini a Gaviserri, a base di prelibatezze locali, preparate dalle sapienti mani delle donne del luogo. Appuntamento da non perdere.