Le dimensioni della tragedia sono state chiare all'arrivo della moglie. Le urla e i pianti hanno sconvolto i tanti curiosi, come al solito troppi, che sono rimasti per oltre un'ora intorno al tir e ai mezzi di soccorso. Attilio Vergni, questo era il nome del 44enne che questa mattina, poco prima delle nove, ha perso il controllo del suo scooter scivolando sull'asfalto bagnato, ed é finito sotto le ruote di un'autoarticolato, il cui conducente non ha potuto né frenare né evitare l'impatto, devastante. Per l'uomo non c'è stato niente da fare, e ai primi soccorritori si è presentata una scena raccapricciante. Il casco indossato dal vergni si è distrutto e schiacciato, ed è volato a diversi metri dal punto dove si è fermato il corpo senza vita. Le pesanti ruote del mezzo hanno ucciso Vergni sul colpo, e ai soccorritori del 118 intervenuti sul posto non è rimasto che constatare il decesso.
La Polizia Municipale intervenuta sul posto ha chiuso la strada ed ha dovuto faticare non poco per tenere a distanza, e oltre i nastri rossi e bianchi di delimitazione, i soliti curiosi. Persone a cui piace il "gusto" del sangue, evidentemente, e che stamani hanno potuto sfamare abbondantemente la propria personale e macabra inedia. Persone che, allontanate fuori dai limiti imposti dall'autorità , hanno iniziato ad arrampicarsi sui muriccioli per riuscire ancora a vedere qualcosa del macabro spettacolo dal quale persino gli operatori dei soccorsi distoglievano lo sguardo.
Poi è arrivata la moglie, ed il dramma che fino a li aleggiava pesantemente nell'aria è divenuto tangibile. Le urla della donna hanno straziato tutti i presenti, e consigliato i medici di una nuova ambulanza, chiamata appositamente per prestare soccorso alla signora, di somministrarle un calmante. In mezzo alle urla e ai pianti disperati, la donna ha parlato di bambini piccoli, ha detto di essere venuta ad Arezzo solo per amore del suo Attilio, ha parlato di una morte ingiusta, come se di giusta ne esistesse mai una. Dopo pochi minuti è arrivato anche il fratello, anche lui vittima di un mancamento che lo ha costretto a sedersi sul marciapiede per alcuni lunghi minuti.
La Polizia Municipale è ancora sul posto ad effettuare i rilievi di legge. E' stato dispoto il sequestro del casco, tipo Jet, indossato da Vergni al momento dell'incidente. L'elmetto si è schiacciato e spccato in due, ma pare che il sequestro sia solo per adempiere agli obblighi di legge: sotto le ruote di un'autoarticolato nessuna protezione avrebbe potuto salvare la vita alla vittima. E' stata sentita la deposizione del conducente del mezzo pesante, ma testimoni oculari raccontano di uno scooter scivolato sul bagnato, e il tir è rimasto fermo perfettamente dritto e esattamente al centro della sua corsia di marcia. Gli agenti hanno comunque disposto anche il sequestro dei filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza dell'istituto di credito che si trova proprio sull'angolo dell'incrocio vicino a cui si è verificata la tragedia. Il video permetterà di togliere ogni dubbio sulla dinamica del sinistro.