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Multata al Pionta, lo sfogo di una studentessa: "Per usare i mezzi pubblici si deve andare a piedi, ma è pericoloso"

La giovane punta il dito contro l'Amministrazione: "abbiamo a disposizione un parcheggio pieno di fango. Spero che usino gli 84 euro della sanzione per migliorare i servizi"

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A chi non è capitato di trovare un verbale di contravvenzione sul vetro della propria autovettura? Sono veramente pochi gli automobilisti che non si sono trovati in questa situazione, e il sentimento che accompagna la scoperta dell’inatteso “regalino” è sempre quello di grande rabbia. Soprattutto se i motivi che hanno portato ad essere multati non ci sembrano giusti.
Questo è quello che è capitato ieri mattina anche a Giulia, una studentessa universitaria al campus di Arezzo, che all’uscita  dalla Biblioteca, ha trovato sulla sua autovettura un verbale che la multava  per aver parcheggiato la sua Ford nel Parco Pionta.
“Qui ad Arezzo sono particolarmente bravi a multare gli automobilisti – esordisce Giulia – però ad aiutarli a vivere meglio la città non ci pensano minimamente. Noi universitari abbiamo a disposizione un’area adibita a parcheggio di fortuna che al massimo può ospitare una quindicina di autovetture, e che per di più è in condizioni pietose perché in inverno è un fazzoletto pieno di fango.  Ora l’Amministrazione comunale ha pensato bene di limitare agli autorizzati l’accesso al parcheggio antistante la biblioteca che invece sarebbe molto comodo anche per noi studenti. E così, ho iniziato l’anno con questo regalino, 84 euro da devolvere alla cassa comunale.”
La decisione di limitare il traffico in viale Cittadini del Pionta è stata presa qualche tempo fa, e come c’era da aspettarsi, non è stata accolta bene dalla maggior parte delle persone che si trovano a  doversi recare  quotidianamente in  questa zona carente in termini di sicurezza e frequentata da molti tossicodipendenti e senza tetto.
“Tra l’altro – incalza Giulia – il cartello che avverte delle limitazioni che sono entrate in vigore è molto piccolo, poco visibile e  anche scarabocchiato. Se non possiamo più parcheggiare qui, per andare a recuperare l’auto dobbiamo rischiare la vita, e questa non deve sembrare un’esagerazione, perche attraversare il Parco del Pionta, specialmente di buio è molto pericoloso.”
A chi penserà che anche gli studenti dovrebbero cercare di limitare il più possibile l’utilizzo della propria autovettura, sia per motivi ecologistici che economici, è bene far notare che, per chi proviene dalle vallate, i mezzi pubblici sono spesso scomodi per orario oltre che cari dal punto di vista economico, e che per di più, anche prendendo il treno, si deve poi necessariamente attraversare il Parco del Pionta per raggiungere l’Università.
“Spero almeno che i miei soldi vengano usati per interventi mirati a migliorare la vita dei cittadini, e che non servano esclusivamente per fare cassa, soprattutto perché per uno studente 84 euro sono veramente tanti e pagarli non è semplice. Inoltre mi auguro che  i cartelli con i divieti vengano ben visibili, perché certe volte la loro collocazione, anziché un’informazione, ha più l’aspetto di un tranello”. conclude Giulia.

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