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Pessimo stato di salute della giustizia aretina "Inadeguatezza dell'organico e drammatica carenza di personale"

I dati del presidente Dario Centonze emersi all'inaugurazione dell'anno giudiziario

a cura della Redazione
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"La gestione dell'amministrazione della giusitizia continua ad essere sempre più negativamente influenzata dalla strutturale inadeguatezza dell'organico e dalla drammatica carenza del personale e dei mezzi a disposizione". Queste poche ma incisive parole, scritte dal presidente del Tribunale di Arezzo Dario Centonze, scattano una fotografia drammatica quanto precisa di quella che è la situazione. Situazione presentata oggi a Firenze in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il presidente, infatti, ha più volte ribadito come l'organico sia "insufficiente e del tutto inadeguato a far fronte al crescente lavoro che si manifesta in tutti i settori della giurisdizione rispetto alle esigenze di un circondario molto esteso e densamente popolato in una provincia quale quella di Arezzo, un tempo caratterizzata da un notevole tasso di sviluppo e vivacità economica, questi ultimi messi in crisi dalla negativa congiuntura economica, e con un significativo contenzioso civile ed una criminalità che appare ormai radicata nel territorio". Insomma, lo stato di salute della giustizia aretina è fortemente provato soprattutto da un affaticamento dovuto ad un lavoro in continua crescita. Dallo scorso febbraio è scoperto il posto presso l'ufficio del Gip, dopo il trasferimento a Perugia del dottor Claudiani, solo dal 2 maggio sono stati assegnati alla sezione penale dibattimentale due nuovi giudici, la dottoressa Accurso Tagano e Poli ed un nuovo giudice alla sezione civile, il dottor Masetti, mentre continua ad essere vacante, dal 2010, un posto di giudice nel settore civile. Situazione ancor più drammatica nelle cancellerie che, si legge ancora nella relazione di Centonze, è in via di "notevole e preoccupante aggravemento". E questo a causa del collocamento a riposo di alcuni funzionari, congedi, aspettative, distacchi, "croniche assenze per malattia". Carenti anche i giudici di pace che, attualmente sei, con la riforma dovrebbero essere concentrati in un unico ufficio circoscrizionale ad Arezzo. Ora sono vacanti 14 posti su venti, con una scopertura pari al 70 per cento. Ed il presidente non usa mezzi termini "E' più che fondato il rischio che anche questa struttura giudiziaria che aveva, alla sua nascita, dato adito a numerose speranze, a breve non sia più in grado di funzionare adeguatamente".

Ed ecco nel dettaglio i dati:

GIUSTIZIA PENALE

Nel settore penale monocratico (sede centrale e due sezioni distaccate) dal primo luglio 2011 al 30 giugno 2012 le pendenze finali sono state 2153 rispetto alle 2314 del periodo precedente. I processi di natura monocratica definiti nello stesso periodo sono stati 2056 rispetto ai 2186 del periodo precedente.
Nel settore penale collegiale i casi sono passati da 78 a 45, le pendenze sono diminuite da 81 a 68. Processi importanti, come quello relativo alla vicenda Eutelia, hanno poi dovuto cedere il passo a processi con imputati sottoposti a misure custodiali, come quelli attivati dalla Dda di Firenze relativi al traffico internazionale di droga in Valdarno. Ed i magistrati a disposizione erano solo due oltre al presidente, un numero molto inferiore a quello previsto.
Le prescrizioni, invece, sono passate da 82 a 95.

GIUSTIZIA CIVILE

Sono confermate le difficoltà per l'inadeguatezza e la carenza di organico. Ridotte comunque, seppur in maniera lieve le sopravvenienze e le pendenze al Tribunale di Arezzo. Più preoccupante è la situazione nel settore del lavoro, dove si è verificato un netto aumento delle nuove controversie.

 

 

 

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