Gli uomini del Nucleo operativo speciale del Corpo Forestale di Arezzi, tra giovedì e venerdì, hanno fermato tre camion, delle vere e proprie "carrette del ferro", con alla guida stranieri che trasportavano rifiuti speciali, ferro e acciaio, nei centri di raccolta provinciali. Tutti, alcuni provenienti anche dal fiorentino, avevano un'autorizzazione dell'albo gestori ambientali per il trasporto in contro proprio limitata alla propria attività e cioò edile. Cioè potevano portare solo rifiuti di cantieri. Ed alcuni di loro erano già finiti nei guai. Secondo quanto scoperto dalla Forestale i tre, con le autorizzazioni, andavano per l'aretino a raccogliere ferro e rottami da abitazioni, fabbriche, negozi, capanni dei contadini, e poi li trasferivano al centro di raccolta dove erano venduti a peso di ferro. Un meccanismo che muoveva un gran giro di soldi, ognuno, al giorno, poteva arrivare a guadagnare anche tra i 2-3mila euro netti, e tutto al nero. Ed in un mese 9mila euro.
Stavolta, visti i precendenti, i Nos hanno sequetrato i camion. Nei confrotni dei tre è scattata una denuncia per gestione illecita di rifiuti in assenza delle prescritte autorizzazioni. Rischiano, oltre alla confisca dei mezzi, l'arresto da 3 mesi ad 1 anno ed una multa da 2600 a 26mila euro. Forestale-carro2bisA coordinare il NOS nelle operazioni l' Ispettore Donatello Baccanelli del Gruppo di lavoro ambientale presso la Procura della Repubblica di Arezzo.
Nel corso degli stessi controlli è stato fermato anche un camion che portava rifiuti per una grossa azienda aretina e che non aveva il formulario di identificazioni del rifiuto, cioò il documento che permette la tracciabilità della merce. Il trasporto, comunque, era in regola. Quindi è scattata solo una sanzione amministrativa di 3600 euro.