Entrando nel parcheggio della stazione per lasciare l'auto, è impossibile non notare immediatamente che sul lato sinistro dell'ingresso, la zona del parcheggio adiacente alla palazzina del vecchio scalo merci, è transennata e chiusa, quindi inutilizzabile. Quello che salta meno agli occhi, almeno all'inizio, è il motivo della chiusura. Poi alzando gli occhi al tetto della palazzina tutto diventa chiaro, e mette apprensione. Una grossa parte del tetto, una ventina di metri di lamiere, non ci sono più. Guardando attentamente si nota che i pezzi che erano contigui a quelli assenti, sono piegati verso l'alto come l'apertura di una scatoletta di tonno. Appare evidente che la causa deve essere stata il forte vento che ultimamente si è abbattutto varie volte, spesso insieme alla pioggia, sulla città e la provincia. Le forti raffiche segnalate nel tardo pomeriggio di eri potrebbero essere la causa del cedimento. Le pesanti lastre di metallo che fanno parte della copertura del capannone, sono state sradicate e sono volate chissà dove, con gravissimo rischio per i cittadini. E' allarmante pensare che si iniziano a vedere ad Arezzo scene e immagini come, di solito, si potevano vedere solo nei film e nei documentari delle zone colpite dai tornado e dagli uragani. In ogni caso è strettamente necessario che l'intervento risolutivo avvenga con la massima celerità . Qualsiasi sia la causa, infatti, se il vento è stato in grado di strappare parte di un tettointegro, sarà ancora più facile che succeda ancora adesso che la sua inegrità , e quindi la sua resistenza, sono infrante.
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