Sparatoria di Meleto, inizia il secondo round. La vicenda, che risale al dicembre del 2008 quando una lite tra due famiglie "rivali", entrambe calabresi, finì con la morte del giovane Nicola Andreacchio, è tutt'altro che terminata.
Infatti, nessuna delle parti coinvolte nel processo, che vedeva alla sbarra i familiari del defunto, con le accuse di tentato omicidio, porto abusivo di arma e minacce, ha accettato la sentenza di un anno fa del collegio del Tribunale di Arezzo, presieduto dal giudice Denaro.
Gli imputati furono assolti per il tentato omicidio, e condannati tutti per il porto dell'arma e delle munizioni, nonché, la sola Maria Andreacchio, sorella del deceduto, per il reato di minacce per le frasi che la stessa avrebbe pronunciato la mattina dei fatti all'indirizzo dei "rivali".
Tutte le parti, nessuna esclusa, hanno fatto ricorso in Appello e sarà la Corte fiorentina a decidere, probabilmente il prossimo anno.
L'impianto accusatorio, sostenuto dal pm Maggiore, era uscito assai ridimensionato dal processo di Arezzo. La pubblica accusa, convinta che i familiari di Nicola Andreacchio fossero lì per una spedizione punitiva con l'intento di uccidere, ha invocato la condanna per il tentato omicidio, reiterando la richiesta di pena di 15 anni di reclusione per ciascuno dei protagonisti.
Da parte loro gli imputati (difesi dagli avvocati Gianluca Pignatelli di Firenze, Iacopo Gori di Arezzo, Sergio Callipari e Massimo Mosca di Catanzaro), hanno chiesto l'assoluzione anche per gli altri reati, cercando di convincere i giudici fiorentini che "non è stata dimostrata in giudizio nessuna partecipazione dei propri assistiti alle eventuali intenzioni di Nicola Andreacchio. Del resto - precisano gli avvocati, che assistono anche i familiari di Nicola Andreacchio, morto nella circostanza sotto i colpi sparati da Orlando Vecchié - siamo molto fiduciosi che l'esito di questo processo servirà a riaprire quello contro Vecchié, la cui accusa per omicidio volontario è stata archiviata per una legittima difesa che, francamente, perde sempre più di consistenza. Anche le parti civili, assistite dall'avvocato Raffaello Giorgetti, hanno avanzato appello, chiedendo una decisione in loro favore per quanto riguarda le richieste di risarcimento del danno."