Molto probabilmente lo sciopero degli avvocati determinerà un rinvio, ma stamani è comunque in programma un nuovo appuntamento in aula nell’ambito dell’udienza preliminare per il drammatico incidente in cui, nell’estate del 2010, morirono Nicola Gori ed il figlioletto, che la moglie Lucilla portava ancora in grembo.
Sul banco degli imputati il carabiniere che per un crudele destino, quella mattina, stava andando all’ospedale di Bibbiena, dove la moglie aveva dato alla luce un bimbo. E’ accusato di omicidio colposo ed aborto colposo.
Il militare aveva chiesto il rito abbreviato condizionato, ma il giudice non glielo ha concesso. Infatti la difesa, sostenuta dall’avvocato Luigi Russo, mirava ad ottenere una super perizia, ritenuta dalla Corte superflua dopo le due già effettuate nelle indagini preliminari.
Lucilla, invece, è assistita dall’avvocato Adolfo Bendoni, mentre i nonni di Nicola da Paolo Raso. I genitori di Nicola hanno già ottenuto un risarcimento, per loro infatti l’iter processuale è già terminato.
Ma quello che non svanirà mai è il dolore per una perdita così drammatica. Lucilla però non si è arresa. Ed anzi, da questa drammatica esperienza è riuscita a tirare fuori la volontà di aiutare gli altri. E’ di poco tempo fa un’iniziativa benefica organizzata a Quota, in ricordo di Nicola e del piccolo Lorenzo e per l’associazione “Corazon Rachele”, in memoria della piccola portata via da una malattia al cuore, che ha riscosso un enorme consenso. I fondi raccolti, infatti, sono stati destinati alle famiglie dei bambini lungo ospedalizzati di due nosocomi.