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Ambulanti, la Bolkenstein non fa più paura

Seminario giovedì presso la Confcommercio di Arezzo

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Gli operatori ambulanti toscani tirano un sospiro di sollievo. La Direttiva ‘Bolkenstein’ non rappresenta più una minaccia per il loro futuro. Grazie al protocollo d’intesa sottoscritto a fine 2013 da Regione Toscana, Anci e associazioni di categoria  e Fiva Confcommercio, infatti, sono stati introdotti alcuni criteri che salvaguardano gli operatori con anzianità nella rassegnazione dei posteggi in fiere e mercati. Altrimenti, per effetto della direttiva comunitaria nel 2017 tutti i posteggi sarebbero stati rimessi a bando. E il pericolo, neppure troppo lontano, era di vederli assorbiti tutti da grandi imprese, soprattutto straniere, a discapito della libera concorrenza e dell’interesse di operatori e consumatori.

Per spiegare meglio cosa accadrà da ora in poi, la Confcommercio della provincia di Arezzo organizza per giovedì 30 gennaio alle ore 15, presso la sede di via XXV Aprile ad Arezzo, una riunione aperta a tutti gli operatori ambulanti, ma soprattutto a quanti nelle Amministrazioni Comunali si occupano del settore, dai Sindaci agli assessori al commercio, dalla Polizia municipale ad altri funzionari, affinché recepiscano in modo uniforme la normativa regionale. Tra i relatori interverranno Paolo Bongini, responsabile per la Regione Toscana dell’ Area di Coordinamento Politiche per il Turismo, Commercio e Attività Terziarie, e Paola Frontini, funzionaria regionale che  si occupa della  rete distributiva su aree pubbliche.

“Il protocollo firmato in Toscana – spiega il presidente degli ambulanti aretini di Fiva Confcommercio Rodolfo Raffaelli -  finalmente ci mette al riparo dagli effetti più deleteri della direttiva comunitaria, che in nome di una pretesa libera circolazione dei servizi e delle professioni in tutta Europa di fatto avrebbe rimesso in gioco tutti i posteggi disponibili nelle fiere e nei mercati, creando il caos per tutti. Da una parte per gli ambulanti, messi tutti contro tutti, dall’altra per i consumatori che frequentano abitualmente i mercati, che avrebbero perso ogni riferimento certo”.

“Il pericolo era di vedere trasformato il commercio ambulante in un monopolio governato da poche grandi imprese, le uniche a potersi accaparrare tutti i posteggi disponibili. Un’eventualità che avrebbe cancellato quella diversità nell’offerta e nei prezzi che rende i mercati tanto appetibili – sottolinea il presidente degli ambulanti aretini -. Non dimentichiamo che i mercati sono i primi concorrenti della grande distribuzione, perché sono una sorta di supermercato a cielo aperto, frequentato da un target simile e molto variegato di consumatori attenti sia alla qualità dei prodotti che al portafoglio”.

A scongiurare il rischio “monopolio” sono intervenute nello specifico alcune norme contenute nel protocollo d’intesa: “una società di capitali non può avere piu di due posteggi nei mercati sotto i 100 banchi e ne può avere tre al massimo in quelli sopra i cento banchi”, spiega Raffaelli, “così si tutelano le piccole imprese del commercio ambulante”. In più, ad aumentare i punteggi nelle graduatorie per le concessioni dei posteggi sono stati inseriti criteri come la professionalità e l’anzianità della presenza all’interno delle fiere/mercati.

In Italia esistono circa 170mila imprese di commercio ambulante (circa 600 in provincia di Arezzo), la maggior parte delle quali individuali o a conduzione familiare. “Un universo che dà lavoro ad almeno 500mila persone e che deve essere tutelato perché produce ricchezza e occupazione”.

“Ci siamo battuti con forza per arginare la Bolkenstein. Non è questione di protezionismo o di precludere i mercati a chi viene da fuori. Ma spazzare via in un colpo l’operato di imprese che con onestà e coscienza fanno questo lavoro da decenni sarebbe stato inaccettabile. Ecco perché vogliamo che abbia priorità chi ha ben lavorato ”, dice Raffaelli, “purtroppo è quanto accadrà ai balneari, quando nel 2017 scadranno tutte le concessioni delle nostre coste ed è probabile che assisteremo ad un arrivo in massa di imprese dall’estero per gestire le spiagge italiane. Non credo che i prezzi scenderanno, solo che i profitti non resteranno in Italia”.

Protocolli simili a quello firmato a livello regionale per gli ambulanti sono stati sottoscritti in tutte le Regioni d’Italia. “Il nostro Paese è l’unico in Europa ad avere una legislazione puntuale e precisa in materia di commercio su area pubblica. La Francia e la Spagna si sono date una regolamentazione, ma per il resto non c’è nulla. Dobbiamo difendere il nostro modo di operare, quando è sinonimo di correttezza e trasparenza, non seguire modelli di liberalizzazione esasperata e selvaggia che nuoce pure ai consumatori”.

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