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Guerrini: “Piena solidarietà e concreto impegno politico per la crisi dell’edilizia”

Il capolista Udc alla Camera in Toscana, Umbria e Lombardia 1 a fianco delle Pmi del settore impegnate nella “Giornata della Collera”

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La filiera delle Costruzioni, la più importante per ampiezza e numero di imprese collegate, da vita oggi alla Giornata della Collera, l’iniziativa nazionale di forte impatto mediatico, che ha l’obiettivo di evidenziare le difficoltà che gravano sulle imprese del settore, presentando proposte concrete per uscire dalla congiuntura negativa attualmente in atto. I dati presentati durante l’evento milanese sono terribili: quarantamila imprese chiuse negli ultimi tre anni. Una scia di centinaia di altre aziende ogni giorno, mese dopo mese in lotta per salvarsi dal fallimento. Oltre 360mila lavoratori  - che diventano i 550 mila considerando anche i settori collegati - da un momento all'altro a casa, senza più un lavoro. E quel che è peggio senza neppure la prospettiva di trovarne uno.
“È una crisi strutturale – spiega in proposito Giorgio Guerrini,  candidato Udc alla Camera, capolista in Toscana, Umbria e Lombardia – e bisogna invertire la tendenza: le cause della crisi  sono ben note a tutti, a cominciare dalla mancanza di risorse e di investimenti e con i  pagamenti che ormai viaggiano almeno a otto mesi”.
Che fare allora: per semplificare Guerrini indica tre primi passi fondamentali per ridare fiato al settore: “E’ necessario un netto allentamento del patto di stabilità, che attualmente di fatto blocca l’edilizia pubblica praticamente in tutto il territorio italiano. Poi la riapertura di un dialogo tra sistema creditizio e settore delle costruzioni, con la possibilità di accesso a finanziamenti che a seguito della crisi si sono di fatto bloccati, a partire dei mutui casa. E poi è fondamentale un forte impulso alla sburocratizzazione, che elimini le mille pastoie amministrative, a cominciare dai Durc, che pesano sul un settore che, una volta rilanciato, può fare da traino per tutta la nostra economia”.
Secondo Guerrini, quindi, “la buona politica deve tornare ad occuparsi in maniera coerente del settore, partendo anche da un altro dato fondamentale: con un miliardo investito nelle costruzioni si genera una ricaduta di 3,3 miliardi e 17mila nuovi posti di lavoro. Quindi gli spazi per un rilancio ci sono e vanno trovati, tenendo conto che il 79% degli Italiani è proprietario dell’abitazione principale 1.400.000 sono i lavoratori coinvolti nella filiera immobiliare, 4.200 miliardi è il valore delle abitazioni civili e 1.000 miliardi il valore degli immobili ad uso diverso dall’abitativo.
“Questi pochi dati - conclude l’ex presidente di Confartigianato Guerrini - sono sufficienti a far comprendere come il settore immobiliare, oltre ad essere trainante per la nostra economia, assuma da sempre un ruolo fondamentale per il benessere e la stabilità del nucleo centrale della nostra società: la famiglia”.

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