"Tutto è pronto per la raccolta firme sui 12 Referendum, la proposta di legge dell' Eutanasia Legale, le tre-leggi dell'ARCI per introdurre il reato di tortura, contro la fini-giovanardi, e sul carcere, quando arriva inaspettato lo stop e l'invito a sbaraccare tutto il banchetto ed andarsene immediatamente". Ecco quanto raccontano i radicali aretini, attraverso una nota inviata da Angelo Rossi su quanto sarebbe avvenuto alla festa del Pd a Cortona."L'evento in realtà, era stato concordato nei giorni precedenti ed è il frutto di una collaborazione che ci lega da mesi con l'ARCI aretina per la raccolta firme. Era stato pure trovato un assessore del comune di Cortona per autenticare le firme (grazie lo stesso per la disponibilità) e ricevuta l'autorizzazione a fare il tavolo.Appena arrivati, il Segretario cortonese del PD responsabile della festa, ci da l'ok. Gli stringo la mano, e lui ci indica pure dove posizionare il banchetto, in un luogo dove non arrecasse disturbo. Eseguo le istruzioni e monto i tavoli e i manifesti.Dopo circa 10 minuti lo stesso segretario ritorna seguito da un codazzo di giannizzeri inferociti e tra il nostro stupore, ci dicono che dopo la firma eccellente di ieri, ai referendum giustizia, non eravamo persone gradite e dovevamo andarcene immediatamente... Beh in effetti le parole erano ben più colorite di quanto ho scritto, ma facciamo conto che abbiano detto così, visto che la sostanza poi è quella.Quindi si consuma tra beceri schiamazzi, l'allontanamento che. nel nome dell'odio a Berlusconi, ha di fatto negato il principio democratico di fornire l'opportunità ai partecipanti alla festa del PD cortonese, di poter firmare e sottoscrivere (alcuni o tutti) quesiti referendari o proposte di legge che potevano "forse" interessare.Sullo sfondo Civati, che davvero non c'entra nulla, ma che avvicinato da una nostra militante che gli ha raccontato quanto successo, ha fatto spallucce, forse consapevole del grave problema di carenza di democrazia interna al suo partito, e ha comunque detto che qualche referendum lo firmerebbe volentieri.La festa "democratica" del PD Cortonese è proseguita poi con un ballo liscio e tra le note malinconiche di una mazurka siamo tornati a casa con tanta amarezza".
A stigmatizzare l'accaduto e a prendere le difese dei radicali è anche la Lega Nord. «Quanto accaduto ai radicali alla festa del PD è vergognoso ed antidemocratico. Questa è la deriva autoritaria di un partito che di democratico non ha più niente.» tuona il segretario comunale del Carroccio Marco Casucci. «È avvilente constatare come la rabbia repressa contro una persona (Silvio Berlusconi) e la evidente frustrazione per una situazione che vede il PD prendere parte ad un'alleanza forzata che per ora ha dato i frutti con l'abolizione dell'IMU sulla prima casa, voluta fortemente proprio da Berlusconi, sfoci in questi atti intimidatori e antidemocratici che limitano fortemente la libertà di manifestazione e di espressione di persone pacifiche ed oltretutto autorizzate a fare quello che stavano facendo. - continua Casucci – Tanto più copre di ridicolo le stesse persone a cui piace tanto definirsi “democratici”, salvo poi usare metodi come questo per reprimere la libertà di espressione altrui, il fatto che non sapevano neppure che oltre la metà dei quesiti referendari proposti dai radicali era anche appoggiata dal loro stesso partito.» Casucci conclude esprimendo la vicinanza ai promotori dei referendum e lanciando una provocazione: «Visto che gli atti intimidatori verso chi non la pensa come la sinistra si stanno moltiplicando anche nella nostra Toscana, sarebbe un'ottima idea lanciare un referendum per impedire alla sinistra di utilizzare a vita qualsiasi parola che rimandi al concetto di democrazia, perché evidentemente è una virtù che non gli appartiene più o che probabilmente non gli è mai appartenuta!».
Dissenso anche dall'Arci Arezzo che esprime la propria incomprensione e il suo rammarico. "Da mesi siamo impegnati nella promozione dei referendum sui diritti (si va dall’abrogazione delle norme che ostacolano il soggiorno e l’immigrazione regolare, al divorzio breve, alla libertà di destinazione dell’8 per mille); delle 3 proposte di legge di iniziativa popolare (dall’introduzione del reato di tortura nelle carceri nel codice penale al rispetto della costituzione nelle carceri) per finire con la proposta di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia legale.Temi di sinistra, che dovrebbero essere alcuni dei cavalli di battaglia del partito principale della sinistra italiana. Temi al centro di una battaglia iniziata da Arci, e intrapresa in sinergia con Liberaperta (associazione radicale aretina) e a livello nazionale con altre forze di sinistra. Lo abbiamo fatto sia attraverso una conferenza stampa, che con un convegno su queste tematiche all’interno di un Festival Arci.Questa campagna di raccolta firme, volte alla promozione di più diritti per tutti, è stata intrapresa anche all’interno della Festa Nazionale del Pd ed è per questo motivo che anche in sede locale ritenevamo opportuno perseguire tale collaborazione volta alla promozione di tematiche care alla sinistra italiana.Sappiamo, che i quesiti referendari sono stati firmati dal senatore Silvio Berlusconi (a nostro giudizio a fini strumentali e personali), ma riteniamo che sulla promozione dei diritti, nostra mission storica su cui ci siamo sempre battuti, su cui da mesi si è concentrato il nostro lavoro, si debba procedere ad una riappropriazione reale e pragmatica, volta a non lasciare alle strumentalizzazioni della destra questi temi.D’altronde il nostro unico fine è quello di perseguire programmi concreti che garantiscano un riequilibrio dei diritti a favore dei soggetti più svantaggiati e deboli della società, riteniamo che ciò sia possibile anche attraverso la modifica di norme che ostacolino il perseguimento di tali obbiettivi.In conclusione riteniamo che la sinistra italiana, non debba e non possa ripiegarsi su se stessa, rinunciando alle sue idee e programmi, a causa di chi per interessi personali decide di strumentalmente di sottoscrivere campagne promosse e realizzate da altri.