L'altro giorno ho letto, tra gli altri, l'allegato 13 del Documento elaborato dal Comitato per l'Inchiesta Pubblica relativa al Polo Energie Rinnovabili – Castiglion F.no – presentato da Powercrop: in esso sono contenute le risposte della società alle richieste formulate dal Comitato medesimo, riguardanti sia la realizzazione – da parte di Powercrop - di impianti simili, sia il loro attuale funzionamento. Ne emerge un “campionario” di esempi a mio parere inquietanti, che la metà basterebbero per non farne di nulla...1) Impianto a olio vegetale di Ottana (NU) Biopower di 2x17 MWe: peccato che tale centrale utilizzi olio di palma proveniente dalla Malesia ed Indonesia; peccato che emetta quantità non indifferenti soprattutto di particolato solido e di Ossido di azoto e che sia particolarmente “famosa” per la vicenda delle pecore nere (tra il 14 ed il 15 aprile 2013 una sostanza nera proveniente dall'impianto ha ricoperto le aree intorno a Noragugume ed Ottana...”è stato ritrovato, la mattina, uno spesso manto di polvere nera e oleosa, da parte degli abitanti su una vasta area intorno allo stabilimento industriale e non solo, visto che la fuliggine è stata rinvenuta fin dalle primissime ore del mattino dagli allevatori e dagli agricoltori di Ottana e Noragugume, che infatti sono stati i primi a denunciare la presenza di una sostanza scura, densa ed oleosa sul manto di centinaia di pecore e sul manto erboso dei pascoli sulle campagne della zona...”). 2) Centrale Enel Grazia Deledda di Portoscuso (CI) 47 MW, alimentato in co-combustione da cippato di legno e carbone: peccato che detto impianto sia al 12° posto in Italia (classifica redatta dall’AEA, l’Agenzia Europea per l’Ambiente) tra quelli che inquinano maggiormente l'aria (gli inquinanti presi in esame sono NH3, NOx , PM10 , SO2 , composti organici volatili, arsenico, cadmio, cromo, piombo, mercurio, nichel, benzene, idrocarburi policiclici idrocarburi aromatici, diossine, furani...). 3) Centrale Enel di Rende (CS) 15 MWe: peccato che – se guardiamo in rete alcuni servizi di un giornalista locale e collaboratore di Rai3, Alfredo Iuliano – vediamo frequenti ed abnormi fuoriuscite di “fumo nero e intenso accompagnato da un odore acre e pungente”, spesso nelle ore notturne...4) Impianto ad olio vegetale di Monopoli (BA) ItalGreen Energy di 6x17 MWe: peccato che le biomasse utilizzate nella linea ad olio provengano anche dalle foreste subtropicali brasiliane; peccato che il collaudatore della caldaia Franco Parpaiola abbia scritto addirittura un libro su quello che è successo in quella centrale e che non sarebbe mai dovuto accadere, peccato che l'ARPA Puglia abbia rilevato “criticità relative ai valori di monossido di carbonio emessi dall'impianto (…) che sono risultati (…) superiori al limite prescritto”. 5) Centrale Enel Produzione del Mercure (Parco del Pollino) di Laino Borgo (CS) 40 MWe, alimentato da cippato di legno: peccato che il 9 luglio 2013 dall'impianto si è levata una nuvola nera, con squadre di Vigili del Fuoco arrivate da Castrovillari e Lauria, forze dell'ordine a presidiare ed indagare, maestranze e cittadini all'ospedale con malori e sintomi vari; peccato che sia tuttora in corso una vera e propria guerra giudiziaria sulla riattivazione della centrale, con il TAR di Catanzaro che nel 2011 ha respinto la sospensiva (richiesta dalla Regione Basilicata, dai Comuni di Viggianello e Rotonsa e dal Parco del Pollino) dell'autorizzazione concessa dalla Regione Calabria a settembre 2010, mentre il Consiglio di Stato – nel 2012 – ha annullato tale autorizzazione.
Insomma, se l'autorità competente Provincia di Arezzo si dovesse basare - per la decisione sulla realizzazione della Centrale Powercrop di Castiglion F.no - sulle magnifiche sorti e progressive degli impianti simili portati ad esempio dalla società, ci sarebbe da mettere una pietra mega-tombale sul progetto...
Fausto Tenti
(Segretario della Federazione provinciale di Arezzo del PRC)
