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Convegno regionale dell’Avo sabato al San Donato

Sono 2.500 i volontari toscani in servizio in 130 strutture sanitarie

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Domani, sabato (16 novembre) per l’intera giornata, i volontari toscani dell’Avo (associazione volontari ospedalieri) si  confronteranno in un convegno all’Auditorium del san Donato per affrontare una serie di tematiche di grande interesse sia per i soci che per l’intera comunità.
Sono in tutto 2.500 per persone “formate” (iscritte alle 26 associazioni zonali) e attive che nella nostra regione prestano la loro opera gratuita in favore delle persone ricoverate nei 38 ospedali presenti, che salgono a 130 strutture con Rsa e altri centri.
L’Avo ad Arezzo è attivo dal 1981, e svolge la sua attività all’interno dell’ospedale San Donato con 120 volontari.
Sono uomini e donne di ogni età che  hanno il solo scopo di assicurare una presenza amichevole in ospedale offrendo al degente calore umano, ascolto, aiuto, per favorire così l’umanizzazione delle cure.
Il servizio alla persona é un impegno significativo ed importante che va preparato con scrupolo e svolto nel migliore dei modi perché é il primo segno di attenzione e di rispetto da manifestare a chi soffrono e ai suoi familiari: il volontario dell'Avo non é chiamato a “fare” bensì ad “essere” una presenza amica accanto al malato.
L’impegno richiesto ai volontari è innanzitutto di portare un sostegno che sia costante per coprire almeno un turno di due ore al mattino o pomeriggio di ogni settimana.
Il convegno regionale di domani, presieduto da Padre Arnaldo Pangrazzi, affronta temi di tutto interesse sia a livello dell'attività di ogni volontario, sia della Associazione a cui appartiene e, più in generale,  intende rimarcare l'importanza dell'appartenenza al gruppo nell'esperienza associativa.
I lavori della giornata si sviluppano con interventi, tavole rotonde e focus.
Dalla analisi delle diverse motivazioni dei volontari A.V.O. alla comprensione  dei bisogni e dei valori soggiacenti alle motivazioni, dalla volontà di potenziare il senso di appartenenza alla Associazione all’esame dell'importanza del valore del gruppo nell'esperienza associativa valutandone  le dinamiche  e il percorso di crescita.
Infine si parlerà del ruolo del responsabile e delle modalità migliori per affrontare la realtà del conflitto come componente di ogni realtà umana e, quindi, come opportunità di crescita per la vita personale e associativa.

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