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Arezzo - Bastia, commento e pagelle - FOTO

Ultima giornata di andata, primi bilanci

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COMMENTO di Andrea Lorentini

Diciassette partite e una sentenza: l’Arezzo visto da agosto a dicembre il campionato non può vincerlo. Se mai ce ne fosse bisogno, la partita contro il Bastia che ha chiuso il girone d’andata, ha certificato una convinzione supportata dai numeri. Il pari contro gli umbri ha messo ancora una volta a nudo tutte le difficoltà di gioco dell’Arezzo e pesa come un macigno sulla classifica e sulle ambizioni di promozione. Mezzanotti aveva detto: a Natale tireremo le prime somme. E sotto l’Albero i conti non tornano.
Al giro di boa gli amaranto scivolano al terzo posto e sprofondano a -7 dalla Pistoiese, superati anche dalla Pianese. A metà torneo il verdetto del campo è impietoso per una squadra partita con l’unico obiettivo di arrivare prima.
Le cifre inchiodano Pecorari e compagni. La proiezione finale degli amaranto è di 68 punti. Nelle ultime tre stagioni, da quando cioè l’Arezzo è di nuovo in serie D, soltanto lo scorso anno sarebbero stati sufficienti per conquistare la promozione. Nei due campionati precedenti Perugia e Pontedera hanno tagliato il traguardo rispettivamente a quota 74 e 75. Considerando la velocità con cui viaggia la Pistoiese,  nel girone di ritorno serviranno almeno 42-43 punti, per avere chance concrete di rimonta. Sperando, ovviamente,  che gli arancioni rallentino, altrimenti non basterebbero nemmeno quelli.
Tra tutte le statistiche ce ne sono almeno un paio che più di altre spiegano il distacco in classifica. La prima è quella relativa al rendimento casalingo: su 9 gare giocate al comunale, l’Arezzo ha conquistato 5 successi  e quattro pareggi. Rispetto alla Pistoiese, che davanti al proprio pubblico le ha vinte tutte, la squadra di Mezzanotti ha lasciato per strada addirittura 8 punti. Un’autentica zavorra.
L’altra differenza più evidente con la capolista  sta nella capacità realizzativa: la squadra di Morgia ha segnato ben 44 gol, quella di Mezzanotti appena 30, addirittura 14 in meno. Se consideriamo l’enorme potenziale offensivo e la qualità complessiva della rosa a disposizione dell’allenatore, è un dato che fa scalpore.
Al di là dei numeri, la verità è che l’Arezzo, a parte qualche eccezione, non ha mai espresso una qualità di gioco all’altezza dell’organico. E’ mancata identità e di conseguenza continuità di risultati. Senza una manovra offensiva efficace la solidità difensiva, appena 12 le reti incassate, da sola non può bastare a bilanciare il deficit.
Da agosto a settembre il mondo amaranto si è capovolto.  E’ evaporato quell’entusiasmo contagioso che si respirava la notte della presentazione in Sant’Agostino con la squadra riportata in mezzo alla gente e nel cuore della città. Al posto di quelle immagini di festa il presente è una squadra che esce dal campo a capo chino accompagnata dai fischi e dalla rabbia dei tifosi. 
Da qui a maggio per rovesciare nuovamente stati d’animo e prospettive servirà un mezzo miracolo sportivo.

LE PAGELLE

Scarpelli voto 6 – Incolpevole sulla rasoiata di Cossu. Praticamente mai impegno dal Bastia. Deve sbrigare l’ordinaria amministrazione
Bellavigna 5 – La squalifica di Carminucci lo rilancia dal primo minuto. Lui l’occasione non la sfrutta. Tanti errori.
Ruggeri 5,5 – Nel primo tempo non affonda mai. Nella ripresa qualche si propone con maggior decisione. Continua la sua stagione opaca
Dierna 6 – Il solito duello con il centravanti di turno e stavolta gli tocca l’ex Bianchini. 
Zaccanti 6 – Gara senza sbavature
Bricca 6 – Martinez gli cede la fascia di capitano in onore alle 150 presenze con la maglia amaranto. Prima della gara riceve la targa dal presidente Ferretti. In campo è il solito soldatino che dà l’anima. Ma non gli si può chiedere sempre la luna. Avrebbe immaginato un pomeriggio diverso
Carteri 6 – Non sta bene e si vede. E’ lontano parente del giocatore che fino a qualche settimana fa garantiva ordine e equilibrio in mezzo al campo. Serve ritrovarlo al top quanto prima (Quadrini sv)
Carfora 5,5 – Prestazione sotto ritmo. Galleggia a centrocampo senza incidere. Anche da fermo non è preciso come suo solito (Dieme 5 – partecipa all’assalto finale e manca la deviazione sotto porta da pochi passi)
Disanto 5,5 -  Nel primo tempo prova alcune accelerazioni a cui ha abituato che non gli riescono e si innervosisce. Nella ripresa fallisce una clamorosa palla gol.  (Idromela sv)
Invernizzi 6 – Torna al gol dopo oltre tre mesi. Una rete importante per il morale e che, se non altro, evita all’Arezzo l’onta della sconfitta. Lotta, ma spesso non è lucido negli ultimi 16 metri.
Martinez 5,5 – Nel primo tempo sbaglia un’occasione ghiotta. Largo a sinistra si intestardisce un po’ troppo nel dribbling. Nel secondo tempo è sfortunato quando colpisce una traversa clamorosa.

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